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Marchetti: "Impresa Milan, ma non serve per la qualificazione"

di Enrico Ferrazzi
Fonte: di Luca Marchetti per tuttomercatoweb.com

Più di così il Milan non poteva fare. Vince, in rimonta, in trasferta. E spera fino all’ultima che potesse succedere un miracolo a Dormund. Che invece non è successo: anzi nel recupero il ritmo in Germania è calato, come era facilmente ipotizzabile. Il rammarico è ovvio che c’è: uscire dalla Champions fa sempre male. Anche perché il Milan era una delle semifinaliste della passata stagione. Il girone si sapeva che era molto tosto, fino all’ultimo il Milan, nonostante alti e bassi anche in Champions, avrebbe potuto passarlo. Perché alla fine è sempre una questione di dettagli: le prime due partite con tanti tiri e zero gol, il rigore sbagliato in casa contro il Dortmund… solo per citarne alcuni. Ma questo Milan che doveva dare delle risposte, prima di tutte a sé stesso, queste risposte le ha date. Nonostante le difficoltà dell’ultimo periodo, nonostante le pressioni addosso, nonostante la necessità che ha a prescindere il Milan di essere vincente. Di non potersi accontentare dell’obiettivo minimo (quarto posto in campionato) e della Champions. Pioli ha subito fissato l’obiettivo: cercare di vincere l’Europa League. E gli va dato atto che questa è la mentalità che ha provato a portare dal suo arrivo al Milan: tenere sempre l’asticella alta e credere con grande convinzione nel suo gruppo e nelle qualità dei suoi ragazzi.


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