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Marchetti: "Il Milan e il tormentone Tevez"

di Luca Iannone

Il tormentone, ormai è chiaro, è lui: Carlos Tevez. Fino all'ultimo. O finché non si sistema. Dove? Difficile sbilanciarsi, il rischio di prendere una storta è elevatissimo. Ormai è un braccio di ferro. Chi vince? La società più ricca del mondo che potrebbe decidere di impuntarsi e "invitare" Tevez ad andare dove viene pagato di più oppure il giocatore più determinato del mondo (insieme al suo agente Kia Joorabchian) che alla fine (uno dei pochi casi al mondo insieme ad Ibra) ha sempre giocato dove voleva giocare. Ogni giorno si cerca un indizio in più, un piccolo spostamento che alla lunga, in questa battaglia di mercato, potrebbe rivelarsi decisiva. Il Milan la sua strategia l'ha chiara in testa: ha il sì del giocatore e aspetterà fino all'ultimo. Senza aver fretta e senza paura. Ha anche l'alternativa già pronta. A proposito: arriva qui la novità di giornata. Se il Milan dovesse prendere Maxi Lopez, il Catania metterebbe le mani su El Shaarawy (con buona pace per esempio del Chievo, che lo aveva puntato). In ogni caso non bisogna far altro che aspettare, magari con un po' di apprensione, ma soltanto aspettare. Non sarà una trattativa lampo. Chi molla, perde. Quindi Galliani è nella posizione migliore. Dovrà essere bravo ora Joorabchian a far capire al City la serietà del progetto Milan e spiegare bene come è articolata l'offerta. Prestito gratuito con diritto di riscatto sì, ma questo non significa che il Milan lo rimanderà al City fra sei mesi... Tutti comunque devono fare i conti con il bilancio. Il leit motiv di questa campagna acquisti è prima vendere e poi comprare. Oppure trovare delle soluzioni alternative.


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