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LIVE MN - Cassano: "Il Milan è il mio Paradiso! Vi racconto quella sera di Italia-Spagna e la notte del 29 ottobre 2011..."

di Federico Gambaro

- Antonio chiude e saluta così: "Sempre e comunque Forza Milan".

- Sulla Nazionale agli Europei: “Mi auguro veramente che sia io che i miei compagni si riesca fare un grande Europeo. All’estero ci martellano ma sono un po’ invidiosi, gli italiani sono i numeri uno”. 

- Sulla forza di Antonio nello spogliatoio: “Sono la “radio” del nostro spogliatoio. Mi ha fatto piacere la dedica del gol a Minsk. Loro mi vogliono tanto bene e sapevano che stavo lottando per la vita. Stavano molto male, erano molto dispiaciuti. Loro mi vogliono bene così come gliene voglio io”.

- Il saluto dei campioni rossoneri: “A me dispiace tanto. Questi ragazzi che stanno abbandonando... appena lasceranno se ne pentiranno subito. Poi è vero che ci sono momenti in cui si devono fare delle scelte come spiegava ieri Nesta. Io in realtà credo che, se ben gestito, poteva ancora fare bene qui, poi lui ha deciso così, lo rispettiamo ma sarà una grande perdita. Vorrei dirgli di ripensarci”. 

- Sulla coppia Ibra- Cassano: “Non si può entrare nel nostro parco giochi. Abbiamo due teste strane ma c’è feeling e amiamo giocare insieme come piace a noi. Ibra fa bene a pungolare il Milan, faccia quello che gli pare, basta che faccia gol”. 

- Sullo scudetto mancato: “Innanzitutto facciamo i complimenti alla Juve. Abbiamo avuto un miliardo di infortuni, senza troppi infortuni avremmo vinto di 6-7 punti. Noi siamo la squadra più forte in Italia con distacco su tutti. Non abbiamo avuto la continuità come la Juve. Il Milan parte per vincere tutto, e noi partiremo per vincere ancora tutto anche l’anno prossimo”. 

- Antonio parla anche del suo rapporto con la religione dopo il problema al cuore: “Non sono un credente, però prima bestemmiavo tanto. Adesso, dopo il problema al cuore, non riesco più a bestemmiare, anche solo pensarlo. Sarò destino che sia rientrato prima della Pasqua”.

- Il momento più toccante, la notte di Roma-Milan: “Stavo bene, ero contento di entrare in campo anche se ero partito dalla panchina. Sull’aereo ho fatto un casino allucinante, mi sentivo bene. Tutto ad un tratto sul pulmino all’aeroporto, dopo essere sceso, ha iniziato a girarmi la testa, non vedevo bene con l’occhio sinistro. Il dottore mi ha detto: “Ti porto all’ospedale”. Io non volevo, abbiamo discusso per mezz’ora. Quando ci siamo decisi, nel tragitto verso l’ospedale ho iniziato ad avere difficoltà a parlare. Pensavo ma non uscivano le parole. In quel momento ho iniziato a pensare a mio figlio, di vederlo almeno ancora una volta, poi semmai….- e qui Antonio si emoziona e esce una lacrima – Mi ha fatto piacere tanto l’affetto di tutti, dal mondo del calcio e non. Avevano capito che sono (e ero) un pazzo, ma sono un ragazzo genuino e autentico. Mi ha fatto piacere la vicinanza di tutti. Mio figlio e mia moglie erano le cose fondamentali ma ho sempre chiesto ai dottori di dirmi la verità, per me è importante la mia vita e la mia famiglia. Tavana mi ha sempre detto tutto schiettamente”.

- Sulla sua città natale: “La mia città… ancora oggi quando ripenso a 10-15 anni fa mi emoziono ancora. Resterà sempre nel mio cuore. E’ dura viverci però io non gli cambierei niente, è la mia città”.

- Sulla gara della svolta con l’Italia ad agosto a Bari: “Bari c’era, c’è e ci sarà sempre nel mio cuore, così come la Sampdoria. Mi rimarranno sempre nel cuore insieme al Milan. Il giorno di Italia-Spagna vi dico una cosa: era un momento difficile, giocavo poco, non ero molto contento e non stavo bene di forma. Parlavo molto con Galliani. Volevo andar via, ma lui mi ha sempre detto che se avessi fatto il professionista, non avrei mai avuto problemi qui. Dopo la gara con la Spagna, Galliani mi ha detto: “Io adesso ti incateno qua, avevo ragione” e da lì mi sono rimesso sotto”.

- Sul presidente Berlusconi: “Mi ha colpito tanto al mio arrivo. Qualsiasi cosa avessi bisogno mi ha detto “Questo è il mio numero, chiamami a qualsiasi ora”. Il presidente è un estroso, è un numero 10”.

- Sulla famosa frase “Sopra il Milan c’è solo il cielo”, Antonio ammette: “Ora ve lo direi due volte di più ancora. Ero arrivato da 10 giorni e sembrava il Paradiso, ma adesso sono ancora più su, qua ti trattano come un Re, dal presidente Berlusconi a tutti quelli che lavorano a Milanello. Chi lascia il Milan, se ne pente subito”.

- Antonio inizia a svelarsi così: "A me piace aiutare gli altri e difficilmente mi piace parlare di me. Qui mi trovo bene con tutti, dal ragazzino, al giocatore più importante. Quando vi parlo sempre di Pato lo faccio perché secondo me potenzialmente è il secondo al Mondo dietro Messi e spero che possa finire questa serie di infortuni e che torni più forte di prima. So solo parlare di calcio, alternative non ne ho, seguo tutti i campionati, litigo un po’ con mia moglie perché guarderei sempre calcio".

- Parola a Fantantonio! Tra poco, in diretta su Milan Channel, Milannews.it seguirà l'intervento a tu per tu con i tifosi di Antonio Cassano, ospite di "Segni Particolari", il programma del canale tematico rossonero in cui i protagonisti sono proprio i campioni della rosa milanista.


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