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Lippi svela: "Galliani mi chiamò al Milan"

di Antonio Vitiello

Intervistato dai microfoni di Sky Sport 24 Marcello Lippi ha parlato del big-match tra Milan e Juventus in programma sabato sera tra passato, presente e futuro. Ecco quanto evidenziato da TuttoJuve.com.

Milan-Juve vale già lo scudetto?

"Ne vale una parte ma non è decisiva. E' psicologicamente importante vincere questa partita  perchè da forza e ulteriore autostima vista la loro annata. Certo se la Juve vince questa e il recupero con il Bologna può dare uno strappo importante al campionato andando a più cinque sui rossoneri...".

Le manca la panchina?

"Si, mi manca la musica della Champions e vivere questi big-match con il controrno e tutto, ma ne ho vissute talmente tante che alla fine posso ritenermi soddisfatto".

Quale sarà il futuro di Del Piero?

"Si legge Juve e si dice Del Piero e viceversa. Alex ha scritto pagine importanti per questo club ed è ancora un campione, sono convinto che in giro per l'Europa ci sono tanti club che farebbero carte false per averlo in rosa".

Due parole su Buffon?

"Gigi lo incontrai la prima volta dopo il debutto che fece a 17 anni, Parma-Milan. Gli telefonai e gli dissi "vieni a prendere un caffè con me". Volevo trasmettergli da subito la convinzione che se in futuro fosse andato alla Juve, come poi è successo doveva restare se stesso e non pensare a cambiare immagine, look o tagliare i capelli, nulla di tutto questo".

Quali partite ricorda con maggior piacere tra Milan e Juventus?

"Tante e anche determinanti, penso al 94/95 che fu un passaggio di consegne dello scudetto ma soprattutto, non me ne vogliano i rossoneri, l'1-6 del 1997. Quella squadra era fantastica e giocava un calcio eccezionale".

Come si diventa così stimati dai propri giocatori?

"Abbracciando tutti negli spogliatoi, mostrando stima reciproca e dando grande unità. Ma questo vale per tutti i ragazzi che han partecipato a quel ciclo fantastico, tutti si mettevano a disposizione l'un dell'altro".

Come è il suo rapporto con il Milan?

"Ora posso confermare che un anno fui vicino ad approdare sulla panchina milanista. Mi contattò Galliani e fui molto lusingato dalla proposta e tentato, ma per vari motivi alla fine non si fece questo matrimonio".

Cosa le riserva il futuro?

"Ho 64 anni e ho ancora l'età per allenare".


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