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Leao si racconta in Smile: "Chiunque vorrebbe giocare nel Milan. Sono rimasto per amore, non per soldi. Ringrazio Furlani"

di Claudio Pogliaghi

"Chiunque vorrebbe giocare nel Milan. Volevo rimanere per completare un periodo di crescita che avevo iniziato e per far vedere quanto ancora potevo dare come calciatore e come uomo. La vittoria dello scudetto mi aveva mostrato quanto era bello vincere come collettivo. Il mio rinnovo non è mai stato un tira e molla per questioni di soldi, come molti hanno detto e non avevo nemmeno dubbi sulla direzione tecnica che stava prendendo la squadra. C'è voluto un po' di tempo, ma alla firma il mio pensiero è stato chiaro: non è un patto economico, ma un patto d'amore". La confidenza che farà felici i tifosi del Milan si legge a pagina 143 di "Smile, la mia vita tra calcio, musica e moda", il libro che Rafa Leao presenterà oggi a Milano, mercoledì 28 febbraio, Mondadori Duomo.

Leao spende parole importanti per alcuni big del Milan, come l'amministratore delegato Giorgio Furlani e il patron Gerry Cardinale, fondamentali nella soluzione dell'intricato caso Sporting-Lille-Leao, con il club portoghese che reclamava un risarcimento per la rottura del contratto decisa dal giocatore, sotto choc dopo l'aggressione di cui fu bersaglio insieme con i compagni di squadra, assaliti al campo d'allenamento da 50 ultrà, incappucciati brandendo cinture e spranghe di ferro. "Per la legge italiana ora sono finalmente libero dal mio debito. Devo ringraziare anche il Milan, che in quel periodo così difficile mio è sempre stato molto vicino. Devo ringraziare certamente Giorgio Furlani. È una grande persona, ci parliamo spesso; lui cerca sempre di parlarmi in portoghese. La sua presenza e il suo supporto costante mi aiutano a vincere dentro e fuori dal campo, oltre che a crescere come persona. Stessa cosa devo dire di Gerry Cardinale: ogni volta che mi vede parliamo e si vede che lui mi vuole bene e vuole che resti al Milan”.


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