Leao e il debito con lo Sporting: "Finalmente sono libero, è stato un periodo difficile: il Milan mi è sempre stato vicino"
"Chiunque vorrebbe giocare nel Milan. Volevo rimanere per completare un periodo di crescita che avevo iniziato e per far vedere quanto ancora potevo dare come calciatore e come uomo. La vittoria dello scudetto mi aveva mostrato quanto era bello vincere come collettivo. Il mio rinnovo non è mai stato un tira e molla per questioni di soldi, come molti hanno detto e non avevo nemmeno dubbi sulla direzione tecnica che stava prendendo la squadra. C'è voluto un po' di tempo, ma alla firma il mio pensiero è stato chiaro: non è un patto economico, ma un patto d'amore". La confidenza che farò felici i tifosi del Milan si legge a pagina 143 di "Smile, la mia vita tra calcio, musica e moda", il libro che Rafa Leao presenterà oggi a Milano, mercoledì 28 febbraio, Mondadori Duomo.
Leao spende parole importanti per alcuni big del Milan, come l'amministratore delegato Giorgio Furlani e il patron Gerry Cardinale, fondamentali nella soluzione dell'intricato caso Sporting-Lille-Leao, con il club portoghese che reclamava un risarcimento per la rottura del contratto decisa dal giocatore, sotto choc dopo l'aggressione di cui fu bersaglio insieme con i compagni di squadra, assaliti al campo d'allenamento da 50 ultrà, incappucciati brandendo cinture e spranghe di ferro. "Per la legge italiana ora sono finalmente libero dal mio debito. Devo ringraziare anche il Milan, che in quel periodo così difficile mio è sempre stato molto vicino. Devo ringraziare certamente Giorgio Furlani. È una grande persona, ci parliamo spesso; lui cerca sempre di parlarmi in portoghese. La sua presenza e il suo supporto costante mi aiutano a vincere dentro e fuori dal campo, oltre che a crescere come persona. Stessa cosa devo dire di Gerry Cardinale: ogni volta che mi vede parliamo e si vede che lui mi vuole bene e vuole che resti al Milan”.