.

La proposta della FIGC sullo statuto e le reazioni: A divisa, B felice, C scontenta

di Enrico Ferrazzi
Fonte: tuttomercatoweb.com

La Serie A ha esaminato, ma non preso una decisione definitiva al riguardo, la proposta di modifica dello statuto presentata dal presidente federale Gabriele Gravina. Durante l’assemblea svoltasi ieri, nonostante il presidente Lorenzo Casini abbia fatto riferimento a una posizione unitaria, sono emerse le divisioni interne sul tema.

La proposta di Gravina. La bozza definita nei giorni scorsi, che sarà discussa lunedì in consiglio federale e soprattutto il 4 novembre in assemblea federale, ridisegna l’architettura “costituzionale” del calcio. La Serie A passa dal 12 al 17% e vede aumentare i suoi consiglieri federali da 3 a 4, grazie alla sottrazione di un posto agli arbitri. Sale anche la B, che riceve in dote un consigliere dalla C, la più scontenta. Invariate le altre percentuali.

Lo stesso Casini ha sottolineato la necessità di ulteriori aggiustamenti, sia per quanto riguarda l’autonomia che per il numero dei consiglieri. Il presidente della Lega Serie A ha ribadito che i club puntano a un peso del 50% per il calcio professionistico e un obiettivo di rappresentanza per la Serie A vicino al 30%. Tuttavia, queste cifre risultano ancora poco realistiche e richiederebbero una modifica della legge Melandri, che attualmente garantisce a giocatori e allenatori almeno il 30% della rappresentanza federale.

Ecco la spaccatura: una parte dei club, capitanati da Claudio Lotito, si mostrano soddisfatti; molti di essi sono più interessati alle dinamiche politiche e alle percentuali elettorali. Altre società, con l’Inter e la Juventus in testa, apprezzano la maggiore autonomia proposta e sono a favore. Dov’è la maggioranza? Forse nel secondo gruppo, ma è un tema da verificare se e quando si voterà.

Nel frattempo, anche la Serie B e la Serie C hanno discusso la nuova architettura federale proposta. La Serie B, come prevedibile, ha accolto positivamente la bozza. L’assemblea di ieri, svoltasi in un clima tranquillo, ha visto l’approvazione unanime della proposta, segno di un rinnovato legame con la federazione dopo passate tensioni. Filtra malcontento dalla Lega Pro: con questa nuova struttura, la C perderebbe il suo peso elettorale, che scenderebbe dal 17% al 12%, e uno dei suoi consiglieri, a vantaggio della B. Le società di Serie C chiedono che, in cambio di tale rinuncia, venga aumentata di un punto percentuale la quota della mutualità prevista dalla legge Melandri, per un totale di 10 milioni di euro, risorse che sarebbero reinvestite nei settori giovanili.


Altre notizie
PUBBLICITÀ