La difesa torna a ballare, Pato sterile in attacco
Il Milan di domenica al Dall'Ara contro il Bologna non è stato quello a cui eravamo abituati a vedere negli ultimi tempi. E la trasferta nel capoluogo emiliano ha lasciato tutti con l'amaro in bocca specie se mettiamo in conto anche lo stop di ieri della Juventus e la conseguente possibilità di agganciare i bianconeri di Conte e quelli di Guidolin in vetta alla classifica. La partita contro i rossoblu di Pioli ha palesato un evidente calo di concentrazione da parte dei campioni rossoneri che hanno sottovalutato un avversario tosto e cinico che, specie nel secondo tempo, ha messo in seria difficoltà tutto il pacchetto arretrato milanista. Anche un baluardo come Thiago Silva domenica ha sofferto e la tecncica di Diamanti ha impensierito più volte il difensore brasiliano che si è fatto trovare impreparato sul secondo gol. La retroguardia rossonera, dopo un inizio altalenante, era diventata il punto di forza di questa squadra e prima di Bologna il Milan non subiva gol da ben 370 minuti, e cioè dalla vittoriosa trasferta di Roma finita tre a due per Ibra e compagni. Le uniche notizie positive sono arrivate da un Abate sempre più formato Nazionale e dal sempre verde Clarence Seedorf che, oltre al gol da cineteca, ha illuminato più volte lo stadio emiliano e da lui sono passati una quantità notevole di palloni. Poi la nebbia. Milan spento, privo di idee e che spesso e volentieri si è ritrovato in affanno quando i bolognesi ripartivano. In attacco invece poco lucido e mai pericoloso. Se dopo la trasferta di Praga Allegri pensava di aver recuperato Pato, allora si sbagliava. La prestazione del numero sette rossonero è stata impalpabile. Non lo si è visto quasi mai e Ibra, oltre alla rogna chiamata Raggi, ha dovuto fare tutto da solo per impensierire in qualche modo Gillet. Uscito, con il muso, ad un quarto d'ora dalla fine tra i fischi da parte dei tifosi rossoneri che in campo hanno visto un giocatore svogliato. Il Milan, con Pato in campo, ha vinto soltanto due volte su dieci gare disponibili. Per uno che era arrivato al Milan con numeri da capogiri, quelli di quest'anno sono troppo pochi: in 552 minuti giocati l'attaccante brasiliano ha collezionato soltanto tre gol, troppo pochi per uno come lui.