L'italo-australiano Pelligra su Milan-Como a Perth: "Sarà una grande opportunità"
Intervistato dai colleghi di Tuttosport, l'imprenditore italo-australiano, nonché presidente del Catania e Perth Glory, Rosario Ross Pelligra, ha parlato della tanto discussa sfida tra Milan e Como del prossimo 8 febbraio, che si disputerà proprio nel suo paese natale, l'Australia.
Milan-Como a Perth: cosa significa per la Serie A?
"Una grande opportunità. Non solo per la partita, ma perché vuol dire esportare uno dei migliori prodotti italiani. Il calcio italiano è un modello difficile da toccare con mano agli antipodi. Adesso sarà possibile, con i tre punti in palio".
Gli australiani seguono il calcio?
"Non è il primo sport, ma è in crescita. Non dimentichiamo che in Oceania ci sono molti immigrati che hanno portato la cultura europea o sudamericana".
Che accoglienza ci sarà?
"Fantastica. Già da tempo mi hanno chiesto i biglietti, da giovedì il telefono è tornato a impazzire: vogliono esserci tutti, sarà sold out. Il Milan ha appeal internazionale, il Como ha milioni di tifosi in Indonesia grazie agli Hartono. Per noi sono un esempio: abbiamo tantissimi tifosi nel mondo. E magari in futuro vedremo il Catania giocare in Australia una partita di Serie A".
Che prospettive vede a livello commerciale?
"Cresceranno passione ed entusiasmo: i ricavi da diritti tv e merchandising in Oceania e Sudest asiatico potranno moltiplicare. Si può lavorare molto con i social media, con lo shopping online e i diritti d’immagine"
L'iter è infinito...
"Ogni cosa ha tempo e prezzo. L'attesa è obbligata, ogni cambiamento genera resistenze. Capisco i tifosi, gli abbonati a San Siro in primis, ma è il famoso treno che passa una volta e che può aprire scenari nuovi e maggiori ricavi. Viviamo in un mondo che chiude confini: almeno nello sport, proviamo a non aggiungerne".
Com'è il livello degli arbitri locali?
"In crescita. Se arbitri australiani dovessero dirigere Milan-Como riceverebbero in dono un importante step di crescita. L'intensità della Serie A è superiore a quella del campionato australiano: ci sarebbe da correre e faticare di più. Ma tutti sognano una gara così".
Che impianto è l’Optus Stadium?
"Uno stadio capace di ospitare 60.000 persone, con il top di hospitality e sicurezza. Offrirà il meglio che si può avere anche in tema di tecnologia. Siamo carichi: a Perth da mesi non si parla d'altro. E, da proprietario del Perth Glory, mi tocca ricordare che non dobbiamo distrarci".
Come sta andando la stagione?
"Il calcio è una magnifica alchimia. Basta un ingranaggio per non fare girare una macchina all'apparenza perfetta. Abbiamo esonerato con dispiacere il tecnico e lo abbiamo sostituito con uno dei suoi collaboratori che ci sembrava avesse maggiore empatia, specie con lo spogliatoio. La mossa finora ha pagato".
In Australia hanno giocato Del Piero e Diamanti, le piacerebbe portare qualche italiano in futuro?
"Mi piacciono i portieri, come Maignan. Però in Australia porterei Gigio Donnarumma, altrimenti mi piace Barella. Ma penso in futuro anche di portare qualche ragazzo australiano a Catania: vediamo".