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Il rigore non concesso non deve essere un alibi

di Tiziano Crudeli

Se il Milan perde con Juventus, Napoli, Inter, Lazio e pareggia con Udinese e Lazio all’andata, vale a dire con le prime della classe del campionato subendo addirittura 11 gol, è un evidente segno dei propri limiti. Domenica sera  contro la Lazio, orfana di Klose (ma al Milan mancavamo Cassano, Boateng, Pato e una sfilza di centrocampisti) ha esercitato  uno sterile 62,9% di possesso palla che  ha prodotto poco o nulla. Difesa inguardabile, centrocampo da moviola, attacco inesistente o quasi anche perché mal servito. Un quadro poco edificante con l’aggiunta di una serie di sostituzioni inefficaci. L’attacco più forte del campionato non ne ha azzeccata una, nonostante la maggior pressione . A questa squadra, nel momento in cui le avversarie pressano i portatori di palla e impediscono loro di ragionare e di rifornire gli attaccanti, va in chiara difficoltà e, prima o poi,  viene regolarmente uccellata in contropiede.  Se nelle tue fila hai Ibrahimovic e non  lo metti nelle condizioni di sfruttare le sue enormi capacità non puoi  pretendere che da solo, magari con alcune prodezze, riesca a coprire le magagne dell’intero complesso. Forse proprio all’Olimpico ci siamo accorti il motivo per cui il Milan ha inseguito disperatamente  Carlitos Tevez, La squadra rossonera necessita di un'altra bocca da fuoco, tignosa, veloce che sappia creare un diversivo e muoversi  nelle aree affollate con destrezza e forza  per concludere a rete. Dipendere soltanto dai gol e dagli assist di Ibra è pericoloso. E’ vero che Nocerino ha segnato 7 reti è vero che altri 12 compagni hanno contribuito a realizzare un pingue bottino di reti. Ma è altrettanto vero che i 43 gol all’attivo sono frutto  quasi sempre di una cadenza di gioco brasiliana di antica memoria, quando il titic titoc irretiva e produceva tanti gol. Oggi i ritmi sono ossessivi  e allora o  ci si adegua oppure si rischiano  battute di arresto con rivali che hanno un tasso tecnico inferiore ma corrono molto di più.  A Roma poi l’allenatore ci ha messo del suo con alcune sostituzioni poco indovinate lasciando in campo pe troppo tempo elementi inguardabili.  A volte non basta correre a perdi fiato senza costrutto ma occorre anche fornire un contributo di qualità.
Come ultimo capitolo ho voluto trattare il netto rigore non concesso al Milan su segnalazione del guardalinee che ha tratto in inganno l’arbitro Damato che in prima battuta l’aveva concesso.  Probabilmente quel penalty avrebbe potuto modificare il risultato  della partita. Un errore che si aggiunge a quelli di Firenze e Bologna dove i torti sono stati superiori ai favori. Nessun vittimismo anche perché, a mio modo di vedere, la musica  non sarebbe cambiati. I sostenitori di parte avversa recriminano su un presunto fallo di Thiago Silva a  Radu. Nel calderone vanno pure inserite alcune spinte in area a Ibra e  El Shaarawy.   Di questo passo si potrebbe discutere all’infinito  senza ad arrivare a una concorde valutazione.  Di certo c’è  la vittoria meritata della Lazio e la prova incolore del Milan. Adesso più che fare la corsa sulla Juventus è opportuno guardarsi alle spalle  visto che Udinese, Lazio e compagni non sono poi così distanti e  il calendario del Milan è pieno di insidie.


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