Il Milan aggiunge un posto a tavola, c'è un bomber in più
Se l’attacco stellare del Milan (29 gol in 13 partite di campionato di cui 24 nelle ultime 8) viene rinforzato con un pezzo da novanta del calibro di Carlitos Tevez, 27 anni, quanti gol potrà segnare? Ai posteri l’ardua sentenza. Il piccolo Apache (è alto 173 centimetri) avrà un carattere particolare ma è un eccellente bomber. Nel Manchester City in 89 presenze ha ottenuto 53 gol. Il suo precedente bilancio nel Manchester United era di 34 reti in 96 partite. Nella sua ultima stagione al City, pur giocando poco (31 match), ha segnato 21 reti. Carlitos è un attaccante veloce che predilige partire dalla fascia sinistra e convergere in area dove offre il meglio del suo repertorio evidenziando una grande precisione nelle conclusioni a rete. Tevez sembra fatto apposta per diventare il partner ideale di Zlatan Ibrahimovic. Se sono rose fioriranno.
L’acquisto di Tevez ha il pregio di attutire in parte l’incavolatura per il pareggio conseguito a Praga in Champions League. Se a quattro minuti dal termine vinci 2 a 0 e ti fai raggiungere all’ultimo secondo di gara, complici errori difensivi grossolani, l’arrabbiatura e la delusione sono più che giustificate. D’accordo era un Milan imbottito di riserve che per 45’ aveva combinato poco o nulla, ma proprio all’inizio della ripresa due fiammate avevano riacceso l’entusiasmo. Sulla ribalta sono saliti Pato che su assist di Robinho ha confezionato il suo terzo gol stagionale e Robinho, innescato dal Paperino, aveva raddoppiato. Il ballo sulle note della canzone “ai se eu te pego” (“se ti acchiappo”) che tanto piace ai brasiliani era giustificatissimo. A quel punto sembrava fatta anche per la modestia del Viktoria Plzen. Tanto più che al 55esimo Pato ha centrato il palo e fallito un’ altra opportunità a tu per tu col portiere avversario tentando di uccellarlo con uno “scavino” (colpo sotto). L’estremo difensore del Plzen, però, non ha abboccato, è rimasto in piedi e ha facilmente bloccato il pallone. Per il Papero 1 gol, 1 assist,1 palo e un quasi gol. Un rientro, quindi, molto positivo.
Agli avversari non rimaneva che attaccare a testa bassa. Così pure loro colpivano due pali e poi sul finire, grazie alle incredibili ingenuità del pacchetto arretrato rossonero, si sono ritrovati serviti su un piatto d’argento due palle gol impossibili da sbagliare. I sostituti di Thiago Silva e Nesta hanno accusato alcune vistose lacune. Lunga vita calcistica a Thiago e ad Alessandro. Tra le note positive il lancio nel contesto europeo di due ragazzi del vivaio: Mattia De Sciglio, classe 1992 che aveva giocato tre minuti nel match d’andata col Viktoria, e Bryan Cristante classe 1995. il più giovane esordiente rossonero di sempre in Champions. De Sciglio è un esterno destro proveniente dalla Polisportiva Cimiano di Milano voluto al Milan dall’indimenticato Francesco Zagatti, Mattia è poi cresciuto nel settore giovanile rossonero. Il centrocampista Bryan Cristante, acquistato tre anni fa dal dirigente Mauro Bianchessi dalla Liventina Gorghense di Motta di Livenza, col Milan Giovanissimi e Allievi ha vinto due scudetti. Buona la prestazione di De Sciglio. Il baby Cristante ha giocato soltanto una decina di minuti, pochi per mettersi in luce, ma c’è chi è pronto a giurare che Bryan ha i mezzi per diventare un ottimo giocatore. In tema di bocciature, o meglio di rimandati ad altre occasioni, Taiwo, Mexes e Bonera. Va in archivio la prima fase della Champions League con uno score di 9 punti (2 vittorie, 3 pareggi, 1 sconfitta) 11 gol all’attivo e 8 passivo. Certo, i pareggi esterni a Minsk col Bate Borisov 1 a 1 e a Praga col Viktoria Plzen 2 a 2 fanno da stridente contrasto con le vittorie esterne del Barcellona 5 a 0 a Minsk e 4 a 0 a Praga. Nota di cronaca: il Barça al Camp Nou ha vinto 4 a 0 contro il Bate Borisov schierando 10 riserve e un quasi titolare (Pedro). Agli ottavi di Champions incominceremo a pensare più avanti. Adesso gustiamoci l’acquisto di Carlitos Tevez.