Il "giallo" del "fotomontaggio": accusa becera ed infondata
Siamo arrivati al ridicolo, con accuse infondate e tendenziose che vorrebbero minare l’integrità di una società e di un intero movimento.
Si è scatenato sul web un tam tam che ha dell’incredibile, volto a dimostrare come la foto comparsa sul sito del Milan, riguardante il gol fantasma di Robinho a Catania, fosse un falso costruito a regola d’arte, nulla più di un volgare fotomontaggio, almeno secondo alcuni gruppi comparsi su Facebook e blog presenti sul web.
Un tentativo pietoso di minare la serenità di casa Milan, messa già a dura prova dalle decisioni arbitrali di ieri che non hanno certo favorito i rossoneri in quel di Catania. Le motivazioni portate a sostegno di questa assurda tesi non meriterebbero neanche il peso che gli si sta dando con questo articolo, ma per onore di cronaca siamo qui a descriverle.
Secondo queste “anime pie” del web, la foto mostrata ieri avrebbe delle incongruenze che “dimosterebbero inconfutabilmente” la falsità della stessa. Andiamo per ordine, la foto apparsa sul sito ufficiale è obiettivamente di scarsa qualità, un ingrandimento particolarmente sgranato, l’immagine non è affatto pulita. Secondo i più arditi ed “attenti” osservatoti, però, la maglia di Marchese avrebbe un’incongruenza schiacciante, il numero non sarebbe il 12, bensì il 17. Questi occhi di falco, quindi, sarebbero riusciti a distinguere con una vista degna del miglior Superman il secondo numero in una foto a dir poco sgranata, per di più in una maglia che fra le pieghe distorce irrimediabilmente il numero due, del quale si intravede chiaramente solo la curva superiore.
Altro elemento di “prova schiacciante”, sempre secondo questi geni dell’investigazione e del falso fotografico, sarebbe la mancata presenza di un giocatore del Catania nel fotogramma. Secondo questi criminologi del web, infatti, Legrottaglie, uomo che secondo questi “maestri della prospettiva” sarebbe vicino al palo al momento del tocco di Marchese, dovrebbe comparire nell’immagine che mostra solo una porzione di non più di 10 cm al lato del legno. Bene, Legrottaglie è nelle vicinanze dell’azione, ma entra in scivolata al limite dell’area piccola rimanendo con il corpo interamente in campo ad una distanza di un paio di metri dal palo, non potendo essere quindi ripreso da quel fermo immagine che, invece, lascia intravedere chiaramente la maglia azzurra di Spolli (che si confonde in parte con un cartellone pubblicitario) che è l’uomo che scivola più vicino al palo e finisce sull’esterno del campo.
Tesi assurde e poggiate su un castello di carta smontato con un semplice sguardo a quell’immagine che, seppur di pessima qualità, non mostra null’altro che un pallone che aveva varcato la linea al momento del tocco di Marchese. Non bastasse sono molteplici le immagini diffuse dalle televisioni nostrane che, con una ripresa frontale, mostrano chiaramente, senza artefizio alcuno, che il pallone ha varcato la linea.
Una polemica ridicola, un’accusa totalmente infondata e pesante che ha disgustato il sottoscritto come tanti utenti del web, che siano di fede rossonera o meno. Dall’altro lato, però, c’è qualcuno che ha dato il via a questa sgradevole ed incomprensibile accusa, seguito a ruota da gente pronta a credere a tutto ed a farsi prendere in giro da professionisti della provocazione, perché acciecati da un’ostilità impressionante nei confronti del diavolo.
La potenza del web è tanta, ad esso siamo grati noi che abbiamo la possibilità di esprimere le nostre idee grazie a questo unico mezzo d’informazione che, purtroppo, lascia libero sfogo anche a becere iniziative diffamatorie tese esclusivamente ad infamare senza alcun fondamento.