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Il 2023 del Milan in numeri: punti, gol fatti e subiti, statistiche. Alcuni dati sorprendono

di Antonello Gioia

- Serie A: 41 partite. Gol fatti 67, gol subiti 48
21 vittorie, 10 pareggi, 10 sconfitte

- Coppa Italia: 1 partita. Gol subiti 1
1 sconfitta

- SuperCoppa Italia: 1 partita. Gol subiti 3
1 sconfitta

- Champions League: 12 partite. Gol fatti 8, gol subiti 12
4 vittorie, 4 pareggi, 4 sconfitte

Totale: 54 partite. Gol fatti 79, gol subiti 64
25 vittorie,14 pareggi, 16 sconfitte

I numeri del 2023 rossonero, conclusosi ieri con la vttoria casalinga contro il Sassuolo, sono qui e parlano chiaro. Non che ci volesse anche l'ausilio o la conferma dei dati: l'anno solare è stato continuamente a due facce. Tante situazioni positive ed altrettante negative. Uno scudetto praticamente mai difeso sul campo, ma un percorso in Champions League come non lo si vedeva da 17 anni. Interrotto però sul più bello, con l'aggravante della doppia sconfitta in Semifinale contro l'Inter. È stato l'anno in cui i nerazzurri hanno vinto il derby per ben 5 volte: due in Serie A, due in Champions League, uno in SuperCoppa Italiana. E infatti è la situazione che Pioli, se avesse il potere di tornare indietro, cambierebbe sicuramente.

È stato un anno di cambiamenti grandi, ma non di grandi cambiamenti: si è deciso di salutare Maldini e Massara (senza dargli il giusto commiato) ma di tenere Stefano Pioli. Si è scelto di cambiare tanto sul mercato, "sacrificando" il figlio rossonero Sandro Tonali per rivoluzionare (in modo parziale) la rosa. È stato l'anno dell'addio al calcio di Zlatan Ibrahimovic: una serata di commozione e gratitudine che chi era presente a San Siro non dimenticherà mai. È stato anche l'anno della nuova avventura, da consulente/dirigente, dello svedese.

Poche costanti, ma intense. La più evidente è stata il pubblico di San Siro, mai domo e mai freddo. In alcune serate di Champions, contro Napoli, Tottenham, PSG, sembrava che i decibel non smettessero mai di aumentare nel corso dei 90 minuti. Notti veramente magiche. È stato anche l'anno in cui è finito il rito del "Pioli is on fire" nel pre partita.

L'anno di Leao, col suo rinnovo, la 10 e la promessa d'amore per il MIlan. L'anno di Giroud, che sembra eterno. L'anno dell'infortunio grave di Isma, che ha recuperato e ha ringraziato tutto il mondo rossonero per il supporto. L'anno di Chris Pulisic, rinato in rossonero. L'anno di Tomori e Maignan, con presetazioni sempre su livelli da top player.

L'anno di una nuova veste tattica che però funziona a sprazzi. L'anno delle voragini in mezzo al campo, riconosciute ma che comunque si ripresentano. C'è davvero tanto in questo anno di Milan, tanto di positivo e tanto di negativo. Difficile sintetizzare tutto in un voto, ma si potrebbe optare per un sei, media perfetta tra l'otto dato da Maldini e il quattro che si legge sui social da sempre più tifosi, sfiduciati dal momento negativo. Il Milan non può essere da 4, solo un mese e mezzo fa era primo in classifica. Il Milan non può essere da 8, perché un mese e mezzo fa era primo in classifica e ora è a -9, fuori dalla Champions League e con un problema infortuni grande come una casa. Quindi 6, con un meno. Ma non super pieno.

Buona fine e buon principio, con l'augurio che il 2024 possa essere migliore. Ma sempre con la consapevolezza che nulla cade dal cielo e che per migliorare ci vuole lavoro, impegno, umiltà e dedizione.


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