IL 2011 DEI COMPRIMARI - Il tricolore del gruppo. L'unione fa la forza
Si dice spesso che nel calcio moderno, tranne che in casi particolarissimi, non esistono undici titolari. Il periodo sportivo che stiamo vivendo, impone ai club italiani e non solo di puntare su rose ampie. Bene, l’utilizzo dei cosiddetti comprimari, risulta spesso fondamentale per gli obiettivi da raggiungere. Questo discorso ovviamente, vale anche per il Milan, che nel 2011 ha utilizzato come meglio non poteva questa risorsa. Partendo dalla difesa, basti pensare che Bonera, ma soprattutto Yepes, si sono mostrati riserve affidabili in caso di assenza di uno tra Nesta e Thiago Silva, non certo gli ultimi arrivati. L’apporto del colombiano ad esempio, si è palesato anche nel campionato in corso con il gol importantissimo del 4-3 contro il Lecce. A centrocampo, causa anche le tantissime assenze, tutti hanno avuto un ruolo più o meno importante: partendo da Strasser e Merkel, ora rispettivamente a Lecce e Genoa, passando per Aquilani, che si sta ritagliando uno spazio importante, arrivando fino ad Emanuelson e Flamini. In particolar modo il francese, è stato uno dei primi ‘incursori’ designato da Allegri nella svolta dei tre mediani dello scorso anno. Uno spazio speciale va dedicato ovviamente a Clarence Seedorf, non più titolare fisso in rossonero ma, da grande profeta del bel calcio, soprattutto nella stagione dello scudetto, ha contribuito in maniera importante con gol, assist e giocate da numero uno.
Il reparto offensivo invece, non ‘conosce’ comprimari, visto che a causa dell’infortunio di Pippo Inzaghi, Pato, Robinho, Cassano e Ibrahimovic hanno avuto tutti grande spazio. El Shaarawy, acquistato questa estate ha, fino ad ora, avuto poche chances, ma è risultato determinante, con il gol a San Siro contro l’Udinese.