.

Giochi di potere: ecco cosa ci svela il rinvio di Bologna-Milan

di Pietro Mazzara

E alla fine ha vinto il Bologna e ci rimette il Milan. Si può riassumere così la decisione di rinviare Bologna-Milan di domani a data da destinarsi dopo l’assurda ordinanza del sindaco Lepore, che ha di fatto impedito ogni tipologia di svolgimento della gara al “Dall’Ara”, anche a porte chiuse nonostante la situazione nella zona dello stadio – come documentato da diversi video sul web – sia tutt’altro che ingestibile per un evento senza pubblico. La Boxing Night, ad esempio, si terrà regolarmente pur senza pubblico e non ci si venga a dire che ha prevalso il buon senso nel fermare Bologna-Milan. Se stasera possono volare cazzotti su un ring, domani avrebbe potuto regolarmente rotolare un pallone sul campo del Dall’Ara. Non facciamo facile demagogia: non è il rinvio di una partita di calcio ad allietare le sofferenze di chi ha perso tutto.

Ha prevalso la linea politica del Bologna dentro la Lega, dimostrando che le buone relazioni contano più del nome. Perché il club rossoblù, fin dalla serata di ieri, si è opposto strenuamente ad ogni soluzione alternativa alla disputa della partita nel suo stadio. Prima il “no” alle porte chiuse al Dall’Ara, poi il no a giocare in campo neutro dopo che la Lega si era adoperata con le città di Como ed Empoli. E il Milan? È stato spettatore di una situazione che, alla fine, lo porterà a giocare contro il Napoli senza Theo Hernandez e Tijjani Reijnders, che dovranno scontare il turno di squalifica residuo contro gli azzurri di Antonio Conte e non, come previsto, contro il Bologna. 

Insomma, il Milan ne esce cornuto e mazziato, con un calendario nel 2025 che si intasa ulteriormente. Il presidente rossonero, entrando in Lega, aveva annunciato in maniera netta: “Bologna-Milan o si gioca a porte chiuse o altrove” sintomo di una voglia di combattere al tavolo delle trattative ma poi, dopo la decisione del rinvio dovuta alla fermezza del Bologna di non voler giocare in campo neutro, ha dichiarato sgusciando: “La partita è rinviata perché con una decisione a mio avviso incomprensibile il sindaco ha vietato che la gara si giocasse anche a porte chiuse. Non ho capito perché. Di fronte all'ordinanza del sindaco abbassiamo la testa”. La decisione di Lepore rimane improvida e incomprensibile, ma di certo c'è che il Milan rimane danneggiato, pur avendo dato disponibilità a giocare ovunque.


Altre notizie
PUBBLICITÀ