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Furlani: "Noi come Milan siamo disposti a impegnarci nello sviluppo dei nostri calciatori"

di Antonello Gioia

Giorgio Furlani, ad del Milan, è intervenuto al Social Football Summit, evento nato nel 2018 che continua ad essere il primo ed unico evento B2B internazionale in Italia sulla Football Industry e che si tiene allo Stadio Olimpico di Roma.

Sul Decreto Crescita: "Noi ci troviamo come calcio italiano in una situazione in cui abbiamo tante forze contro di noi. Impossibilità di fare stadi è una, la pirateria è un’altra. Poi ci sono cose più piccole che rendono il calcio italiano meno competitivo rispetto agli altri top campionati. Il Decreto Crescita è unica leva per rendere competitivo il campionato rispetto ad altri. Il calcio non è un giocattolo. E’ un’industria che attrae capitali stranieri, grazie al Decreto Crescita le squadre italiane sono tornate ad attrarre talenti che prima non riuscivamo a permetterci e grazie a questi abbiamo avuto successo in Europa. Quindi a me sembra un totale controsenso andare a cambiare una norma che è quella che ci permette di andare verso la strada giusta e che insita nella parola ha 'crescita'. Mi sembra una pazzia”.

Ancora sul Decreto Crescita e sull'impatto nel calcio italiano: “Tristemente non abbiamo fatto i mondiali nel 2018 e nel 2022. Ma mi sembra difficile dire che la Nazionale non vada a bene a causa del Decreto Crescita. Se guardiamo le giovanili poi le nazionali hanno fatto benissimo. Se c’è una preoccupazione, come ho sentito, che il Decreto Crescita impatti i vivai, allora dico di sederci in un tavolo e parliamone. Cerchiamo di affrontare questo problema. Noi come Milan siamo disposti a impegnarci nello sviluppo dei nostri calciatori. Tagliare il Decreto Crescita però vuol dire ridurre le risorse che sarebbero tolte anche dai settori giovanili". 


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