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Furlani: "Nel calcio e nel Milan non c'è progetto che non abbia alla base il successo sportivo. Generiamo risorse e le reinvestiamo per la crescita della rosa"

di Manuel Del Vecchio

Giorgio Furlani, amministratore delegato del Milan, è stato ospite del DLA Piper Sport Forum presso lo stadio di San Siro a Milano. Queste le sue dichiarazioni sul progetto RedBird per il club rossonero.

Il percorso da Elliott a Red Bird: lei lo ha seguito per intero...

"C'è stato, quando ero con Elliott, un finanziamento di controllo e poi Elliott è diventato proprietario per caso, per sbaglio, per fallimento dell'azionista. La società Milan non era sostenibile come lo è oggi e sì, era vicina al fallimento. Come Elliott abbiamo dovuto fare un grande turn around, che si è basato su quattro colonne fondamentali: per primo il successo sportivo, perché non c'è progetto nel calcio e nel Milan che non abbia alla base il successo sportivo, per secondo l'aggiustamento dei costi, soprattutto quelli relativi ai calciatori che erano troppo alti per le performance, per terzo gli investimenti nell'area commerciale per avere ricavi commerciali da reinvestire e per quarto - ahimé - il nuovo stadio...".

Qual è il vostro ideale di investimento?

"Una volta generare risorse, le reinvestiamo per la crescita della rosa con l'investimento per i calciatori".


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