.

Ferrè: "I Leao e i Pulisic di turno li vedremo più dentro al campo del solito con Fonseca a mio parere"

di Lorenzo De Angelis

Nel corso del consueto appuntamento con il podcast di Cronache di Spogliatoio 'Euro Cronache', il match analyst Stefano Ferrè ha parlato di Milan durante la rubrica dedicata all'inizio dell'era Fonseca, soffermandosi in modo particolare sulle parole rilasciate in conferenza stampa sia dall'allenatore portoghese che da Zlatan Ibrahimovic. Queste le sue dichiarazioni. 

Dalla conferenza stampa che impressione avete avuto di Fonseca?
"Parto semplicemente da il dato a cui ho pensato ascoltando Fonseca che è quello del possesso palla nella metà campo avversaria. Cioè mi sembra un allenatore che voglia imporre, almeno a parole, ha spiegato come voglia imporre il proprio gioco e per imporre il proprio gioco devi tenere la palla nella metà campo avversaria. Per tenere la palla nella metà campo avversaria devi avere degli ottimi costruttori, e col Lille lui costruiva a 2, 2 con uno dei centrocampisti che si abbassava, 3 + 1, comunque senza usare i terzini, con i terzini che vanno molto alti, quindi alla Theo Hernandez anche dall'altra mi aspetto, e quindi portando pèiù giocatori nella metà campo avversaria. A quel punto, oltre ai terzini chi c'è nella metà campo avversaria? I Leao e i Pulisic di turno, che a mio parere vedremo più dentro al campo del solito con Fonseca, il centravanti, che se è il Morata visto oggi (ieri in Spagna-Francia ndr) diciamo che ci sta in questo gioco di spalle alla porta, legare il gioco e connettersi. Mi manca un uomo, a tutti gli effetti, che è il terzo centrocampista, o il trequartista, quello che fa Loftus-Cheek adesso, che non vedo ideale per le caratteristiche di Paulo Fonseca in quelle zone di campo quanto meno. Magari più abbassato, ad accompagnare l'azione offensiva, però un legante con il centravanti che o attacca la profondità o gioca nello stretto". 


Altre notizie
PUBBLICITÀ