Fair play finanziario: diversi modi di reagire
Fonte: articolo di Valentina Buzzi per Sportitalia
Per mettere in ordine i conti e rispettare i paletti imposti dal fair play finanziario c'è tempo sino al 2014, ma gli effetti sono già visibili. Tanti modi diversi di reagire al nuovo regime economico che dovrebbe cambiare il calcio. Prendiamo il Psg: di limitare gli investimenti, i francesi, non ci pensano proprio. Troppo bello calare al debutto in champions tutti i campioni acquistati ed essere ripagati da una prestazione principesca contro la Dinamo Kiev. In un certo senso, Al Thani preferisce ispirarsi a Ibra e Verratti, dribblare l'ostacolo e andare in rete con un espediente dell'ultima ora: l' accordo di sponsorizzazione con una banca del Qatar che porterebbe circa 100 milioni di euro all'anno nelle casse del club. Un modo, insomma, i ricchi lo trovano negandoci il piacere della controprova. Chissà se Platini avrebbe davvero il coraggio di estromettere dalle competizioni internazionali club come psg, Chelsea, City o Real Madrid, tra i più spendaccioni. Ci sono poi i fantasiosi alla Massimo Moratti– quelli che di necessità (economica) fanno virtù (calcistica). Se in panchina non posso più avere Mourinho e in attacco non posso più schierare Eto'o, allora largo a Stramaccioni e Livaja. Immaginare il croato classe '93 (pagato 200.000 euro all'anno) titolare in un match europeo sarebbe stata pura follia solo un paio di anni fa. Ora è una sfida e un' opportunità, utile alla causa ma non sufficiente. Serve almeno un altro step fondamentale sull'esempio della juve, ovvero lo stadio di proprietà: i soldi per costruirlo, tra l'altro, rientrano tra le spese virtuose (al pari di settore giovanile e progetti sociali) escluse dunque dal deficit. Infine c'è un'ultima strada, quella dell'io speriamo che me la cavo, intrapresa dal Milan. Preso dal panico dei conti, ha dato via stelle e stelline in un solo colpo. Ora il bilancio respira, per la gioia immediata di Platini e la preoccupazione futura di Galliani e Berlusconi. I rossoneri hanno incassato sì dalle cessioni di ibra e thiago ma ora rischiano di perdere in prospettiva abbonamenti, appeal (e quindi sponsor) diritti tv e merchanding. Guardando la squadra incolore scesa in campo contro l'anderlecht, senza un solo nome che faccia sognare, il tifoso rossonero non si chiede tanto perchè tifare ma per chi.