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Emerson Royal: "Il Milan è una squadra iconica per noi brasiliani. San Siro? Giocarci è un privilegio"

di Lorenzo De Angelis

Intervenuto sui canali social della Lega Serie A, il terzino destro del Milan Emerson Royal si è raccontato, ripercorrendo il suo percorso dalle umili origini in Brasile ai grandi palcoscenici europei, dal significato del suo soprannome alle sue ispirazioni calcistiche fino all’emozione di giocare a San Siro. 

Il sorriso come filosofia di vita
"Io sorrido sempre perché sono una persona felice. Credo che il sorriso possa curare tutto. Io cerco di vivere ogni giorno con il sorriso. La vita non è fatta solo di bei momenti, tutti affrontano difficoltà, ma provo a vivere la mia vita concentrandomi sul lato positivo delle cose, che sia in allenamento, in partita o a casa. Non importa dove, io cercherò sempre di sorridere, di contagiare le persone che ho attorno con la felicità". 

Dalle strade di San Paolo a San Siro
"Il Milan è una squadra iconica per noi brasiliani. Ronaldinho, Kakà, Cafu, Pato, Robinho. Sono tutti grandi giocatori passati dal Milan. Credo che abbiano lasciato una grande eredità qui, il modo di giocare gioioso che trasmette felicità in campo". 

La sua fascia in passato è stata di Cafu
"Cafu è un giocatore che mi ha ispirato tanto. Anche Dani Alves. Cafu era un giocatore molto aggressivo in attacco, ma anche attento in difesa. Entrambi i giocatori sono forti in tutte e due le fasi e sono delle grandi fonti di ispirazione per me". 

Sulle sue caratteristiche
"Io penso di essere un giocatore versatile, posso stare più bloccato e difendere, ma anche spingere in fase offensiva. Non ho una vera preferenza tra le due cose. Dipende da cosa mi chiede di fare il mister. Se mi chiede di aiutare in costruzione da dietro lo faccio. Se mi chiede di spingere in attacco sono pronto. Sono sempre a disposizione del mister". 

San Siro oramai è diventato casa
"Quando ho visto San Siro pieno di tifosi per la prima volta mi sono venuti i brividi. Ai tempi ero al Tottenham ed eravamo venuti per la Champions. L'atmosfera era magica, e da quel momento ho capito che volevo viverla anche da giocatore del Milan. San Siro è uno stadio leggendario conosciuto in tutto il monod, non solo in Brasile. Giocare in casa con quest'atmosfera è un vero privilegio". 


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