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Di Marzio: "Il piccolo Faraone sta diventando grande"

di Pietro Mazzara

Dalle colonne del suo sito ufficiale, Gianluca Di Marzio racconta così il suo legame con Stephan El Shaarawy: "A lui sono particolarmente affezionato, lo ammetto. Quando l'ho visto giocare per la prima volta, nel Padova, mi è venuto un sussulto. Uno di quei brividi che accompagnano la vista di un talento vero. Quella facilità nel dribbling, l'estro accompagnato all'intelligenza tattica, il destro a giro partendo da sinistra, la cresta da ragazzino in cerca di un look da copertina. Quell'anno, l'ho studiato a lungo, pronosticandogli un futuro in azzurro nel giro di qualche anno. Non ci voleva uno scienziato per capirlo. Poi il Milan, la notorietà all'improvviso, un ruolo da seconda punta che non si configurava precisamente nelle sue caratteritische. Nonostante questo, la crescita è stata positiva, non sono mancate le difficoltà, stiamo sempre parlando di un 1992. Quest'anno, alcune voci: fa un po' il fenomeno, magari s'è montato la testa, forse colpa dell'amicizia con Boateng. E invece nel momento più difficile del Milan, eccolo emergere con tutto il suo talento: 3 gol consecutivi, ritrovata la sua posizione ideale (largo a sinistra e tagliando in mezzo), Allegri salvato. E il piccolo Faraone diventato grande".


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