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Di Canio su Lopetegui: "Negli ultimi sei anni ha avuto una carriera irrequieta, un po' perché lo mandano via, un po' perché va via lui"

di Claudio Pogliaghi

Paolo Di Canio ha analizzato la possibilità che il Milan prenda come allenatore per la prossima stagione Julen Lopetegui. Ecco la sua analisi dell'operato dello spagnolo negli ultimi anni: "Io parlo solo degli ultimi anni, dal 2016, otto anni anni fa: il biennio con la Spagna bene, poi come avete detto pochi giorni prima di giocarsi il mondiale annuncia che va al Real Madrid. Ha vinto a Siviglia l’Europa League però poi inizia male e lo mandano via. Quello che dico io è che negli ultimi anni comunque ha una carriera un po’ irrequieta, un po’ perché lo mandano via, un po’ perché va via lui, come l’ultima esperienza con il Wolverhampton, 5-6 giorni prima di iniziare il campionato: lui arriva, prende la squadra dai bassifondi e la porta a metà classifica con un gioco anche apprezzabile."

Di Canio ha poi analizzato il gioco di Lopetegui: "Vediamo quello che ha fatto lì: la cosa interessante in costruzione, vedete dov’è il terzino? Altissimo, sulla linea degli attaccanti. L’ha fatto sempre, impostazione a quattro con il rombo e il terzino che diventa ala. Poi vediamo il movimento senza palla, la pressione alta uomo contro uomo che ormai nel calcio moderno fanno tutti, poi devono recuperare posizione. Il 4-3-3 è il suo credo, l’estrema mentalità offensiva con i terzini sulla linea degli attaccanti per prendersi subito l’area di rigore e i due esterni d’attacco che diventano trequartisti".


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