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De Calò scettico sul Milan: "Sembra che le urgenze non siano la seconda stella o una progressione in Champions"

di Francesco Finulli

Alessandro De Calò, editorialista della Gazzetta dello Sport, ha oggi ragionato sul momento del Milan. Il suo giudizio sull'operato del club ha fatto trapelare una punta di scetticismo: "Sembra quasi che le urgenze principali non siano la seconda stella o una progressione nella Champions, ma piuttosto la capacità di galleggiare tra le prime quattro della A, puntando su una qualità media di giocatori da valorizzare. Anziché prenderne uno super da 80 milioni che ti cambia la vita – è successo al Napoli con Osimhen – se ne scelgono quattro da 20 milioni contando sul fatto che uno o due possano ripagare gli altri. C’è poco da stupirsi: il profitto è la ragione sociale di un fondo d’investimento, il margine che ne garantisce l’esistenza"


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