Crudeli: "Pericolo scampato"
Fonte: di Tiziano Crudeli
Al termine di Arsenal-Milan 3 a 0 la gran parte dei milanisti ha tirato un grosso sospiro di sollievo. E il primo pensiero è stato: “abbiamo salvato la ghirba!!!!”. Una notte da incubi durante la quale più volte Ibra e compagni sono andati vicini al tracollo. L’Arsenal di Wenger ha sfiorato l’impresa di ribaltare un risultato che francamente sembrava mettere il Milan al sicuro da ogni possibile sorpresa. E invece la botte di ferro si è sgretolata sotto i colpi inferti dai Gunners. Prestazione sconcertante dei rossoneri che per tutto il primo tempo sono stati in balia dell’avversario. Nell’intervallo c’era da mettersi le mani tra i capelli sia per quei pesantissimi tre gol subiti che per la rete mancata di un niente da El Shaarawy che avrebbe dato ossigeno e procurato meno preoccupazioni. Una frazione di partita durante la quale si era assistito ad un variegato campionario di incredibili errori che neppure si vedono nei festival dei dilettanti allo sbaraglio. Reparto arretrato milanista inguardabile, centrocampo inesistente e i tre attaccanti isolati, privi di assistenza e troppo sbilanciati, quindi poco utili nei ripiegamenti. Milan lontano parente di quello visto a San Siro e a Palermo. Un Milan autolesionista fino all’eccesso. Il paradosso, forse, sta nel fatto che la squadra, forte del notevole vantaggio acquisito all’andata, non ha affrontato il match con la dovuta determinazione e cattiveria agonistica pur sapendo che una squadra inglese, nella propria tana, non molla mai ed è sempre pronta a lottare fino alla fine.
Abbiati eroe della serata. Il portierone al 15’ del secondo tempo, quando il match era già sul 3 a 0, compie un autentico doppio miracolo su Song (tiro deviato da Mexes) e soprattutto su Van Persie a due metri della linea di porta libero di concludere a rete la ribattuta di Abbiati. Il tocco morbido a scavalcare dell’olandese viene vanificato da un eccellente riflesso di Christian che aggancia il pallone. E’ l’episodio chiave di una partita che si era messa molto male. Il secondo tempo dei rossoneri è comunque decente, meno impauriti e più equilibrati in campo sono riusciti a controllare la contesa con meno affanno. Anche in male in arnese si approda tra le prime otto squadre d’Europa. Dopo lo scampato pericolo è indispensabile un approfondito esame di coscienza altrimenti il futuro non sarà sicuramente roseo. Se si affrontano avversari con sufficienza lasciandoli scorrazzare a piacimento la squadra sbanda e va in barca. Era successo in campionato con la Juve (2 -0 a Torino) e stava per accadere a Londra. Per vincere o non subire lezioni di gioco e caterve di gol bisogna sputare l’anima e lottare col coltello fra i denti. Se poi si sciupano in maniera clamorosa pure le poche opportunità per andare a bersaglio (prima il Faraone e poi Nocerino) il rischio di subire dei rovesci è consistente. Dopo la 38° partita stagionale (26 in campionato, 8 in Champions, 3 in coppa Italia e 1 in Supercoppa Italia) è arrivata la 7° sconfitta stagionale (4 in campionato, 2 in Champions, 1 in coppa Italia) col punteggio più netto, ma per fortuna, la meno influente.