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Criscitiello: "Per Tevez c'è solo il Milan, Juve-bluff. Cercasi sistemazione per il flop Taiwo"

di Luca Iannone

E' da giovedì scorso che l'immagine di Tevez aleggia nei corridoi di via Turati a Milano. Da quando Adriano Galliani si è seduto ad un tavolo per ragionare sulle cifre che l'argentino guadagna al Manchester City. Da ottimo contabile, l'Amministratore Delegato del Milan non si è lasciato impressionare dagli 8 milioni di euro che Tevez guadagna in Inghilterra, bensì ha immediatamente ragionato su come poter far quadrare i conti per un possibile trasferimento temporaneo dell'ex attaccante del Boca alla corte di Allegri. Nel dettaglio le due parti ancora non sono entrate, anche perché bisognerà ascoltare la terza parte (il City, che ovviamente ha tutto l'interesse affinché il calciatore lasci la Premier) per capire se davvero questo sogno di fine novembre potrà diventare un obiettivo concreto di inizio gennaio. Tevez libererebbe El Shaarawy, il quale potrebbe essere girato in prestito per sei mesi, prima di tornare a Milanello. Sarebbe un rinforzo alla Van Bommel, per intenderci. Utilizzabile in campionato ma non in Champions League. Negli ultimi giorni si è fatta un po' di confusione riguardo la posizione della Juve in una trattativa nella quale i bianconeri non sono mai entrati. Beppe Marotta non ha mai fatto sondaggi con il City per Tevez ed il suo braccio destro Paratici ha solo sondato un terreno poco fertile per la Juve che ha, invece, il problema opposto: vendere gli attaccanti, non acquistarli. Le piste che portano a Tevez sono due: Milano o Brasile; il Psg resta un'incognita ma non ha sbandierato alcun interesse verso Carlitos. Una notizia ci incoraggia: anche a Milanello hanno capito che Taiwo, faccione simpatico da compagnone, non è all'altezza di restare nel gruppo rossonero. Lo abbiamo bocciato all'acquisto ed alla prima uscita semi-ufficiale. Oggi anche Allegri chiede a Galliani che prepari il check-out per uno dei flop più clamorosi dell'era Berlusconi. Per fortuna è arrivato a parametro zero, ma il Milan doveva sistemare la fascia sinistra e, tutt'ora, resta un problema irrisolto; il tecnico toscano punta su Zambrotta che ne può giocare, però, una ogni tre ed Antonini è ancora indispensabile come uno e due anni fa.


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