.

Costacurta e le trasferte di Champions: "Per noi era una sfida zittire il pubblico di casa"

di Manuel Del Vecchio

Dopo la Spagna ed il Bernabeu il prossimo match di Champions League del Milan sarà martedì a Bratislava, contro lo Slovan. Un altro impegno europeo in trasferta, assolutamente da non sottovalutare. Billy Costacurta, che in rossonero qualche partita, per usare un eufemismo, importante in Europa l’ha giocata, ne parla così ai microfoni di Milan TV:

“È chiaro che le trasferte sono insidiose, soprattutto in quel periodo in cui ci sono le eliminazioni dirette… Le condizioni erano difficili, le squadre erano molto buone. Però noi, paradossalmente, trovavamo stimoli, pressioni, tutti elementi positivi per fare grandi partite. Ricordo che le condizioni un pochino difficili ci caricavano. Poi sapevamo che in casa tutto sarebbe stato più semplice. Era una sfida per noi zittire il pubblico di casa”.

“Questo tipo di manifestazioni non fanno altro che confermare che quando fai bene il tuo lavoro, quando raccogli quello che fai in settimana, viene premiato anche dall’atteggiamento dei tuoi avversari, perché il riconoscimento degli avversari in campo era straordinario. È chiaro che quando esci tra gli applausi del pubblico dopo aver giocato in 10 loro capiscono l’impegno che ci hai messo, le qualità morali e fisiche della squadra”.

È diventata virale la reazione dei giocatori dello Slovan, felici di essere stati sorteggiati con il Milan e di poter giocare contro i rossoneri… “Credo che ci siano delle squadre che ogni bambino voglia affrontare nel diventare calciatore. Quando hai la possibilità di affrontare certe squadre come il Milan, il Bayern, il Real Madrid, il City in questo periodo… Credo che tu possa solo gioire nel giocare in certi stadi affrontando certe squadre. Noi siamo stati per 20 anni ai vertici europei, queste sono tutte manifestazioni di quello che abbiamo seminato. E non può che darci soddisfazione”.

Il nuovo format della Champions League: “Credo che le novità possano dare entusiasmo. Cambiando un pochino le cose credo che ci sia un’energia diversa. Negli anni passati dopo 3-4 partite la metà dei gironi erano praticamente con risultati acquisiti, quindi le ultime due partite non mostravano quell’energia e quella concentrazione. Così invece sai che fino all’ultimo devi dare tutto, perché i criteri per arrivare davanti sono ovviamente punti, ma anche i gol, la differenza reti, i gol in trasferta. È una sfida nuova e le sfide nuove secondo me portano sempre qualche bello stimolo”.


Altre notizie
PUBBLICITÀ