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Cosa manca a questo Milan? G.Galli: "Lo zoccolo duro di giocatori italiani che diano il senso di appartenenza"

di Lorenzo De Angelis

Intervistato dall'edizione odierna di Libero, l'ex portiere Giovanni Galli ha parlato di Milan, della traballante posizione di Paulo Fonseca in panchina e di quello che manca a questa squadra, ovvero una componente "italiana". Queste le sue dichiarazioni:

Su un possibile cambio in panchina:
"Se si punta a una svolta immediata, il nome giusto è quello di Allegri. Max è pragmatico e in due minuti ti rimette in piedi la squadra: difesa ferrea e davanti spazio alle individualità. Maurizio (Sarri ndr) è molto bravo, ma ha bisogno di allenare tutti i giorni con la squadra. Ergo gli serve tempo e può pagare dazio all'inizio: va aspettato nei primi due/tre mesi per raccogliere i frutti del suo lavoro".

Su consa manca a questo Milan:
"Per essere da Milan non servono solo i piedi buoni, ma bisogna essere anche uomini veri. Ai rossoneri manca lo zoccolo duro di giocatori italiani, che diano il senso di appartenenza. Per gli stranieri purtroppo un club vale l'altro: non sanno il valore di quella maglia che va onorata sempre. Per i tifosi e per la storia dei campioni con la C maiuscola che l'hanno indossata. Non come certi pseudo top player odierni della squadra che della parola campioni non hanno neanche la C iniziale. C'era stato il precedente del cooling-break con la Lazio, adesso iniziano a essere troppi certi episodi. Baresi, Massaro e Ibra devono far capire come si sta al Milan. Al Milan non ci si diverte: si lavora e si suda per rendere onore alla sua storia. Mi spiace per Fonseca: lo ritengo un bravo allenatore, che avrebbe avuto bisogno di un supporto maggiore da parte di tutti. Gli episodi di Firenze non sono un bel segnale per lui ...".

Il Milan resta però una squadra forte:
"La rosa è competitiva ed è stato fatto un mercato importante. Abraham è un bel colpo e Pavlovic è molto forte, anche se adesso non sta giocando. Theo resta un gran giocatore, anche se sta vivendo un momento complicato. Mi auguro sia soltanto una fase passeggera come capita all'interno di una carriera. Troppo nervoso? Lui è il capitano e deve dare l'esempio. Per Leao invece conosciamo la sua indole ormai. Per me è un grande talento inespresso e che va a corrente alternata. Mi sta simpatico: quando si mette in testa di fare il calciatore vero, fa la differenza, ma ha atteggiamenti a volte indisponenti. Si dice sempre che tanto maturerà, ma intanto gli anni passano ...".
 


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