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Condò: "La difesa a 5 è l'espediente più antietico rispetto al dna del Milan"

di Antonello Gioia

Paolo Condò, nel suo "punto" per La Repubblica, fotografa così la situazione del Milan dopo il derby perso contro l'Inter: "Al di là dell'abiura di tutte le belle idee di gioco e atteggiamento che hanno portato al Milan l'ultimo scudetto, e in generale tre stagioni di crescita a petto in fuori, il calcolo che spinge Pioli a rinunciare all'intero primo tempo - e a una ripresa comunque gracile - gli costa anche il rendimento dei pilastri superstiti (Tonali, Theo, Giroud e il Leao trattenuto) e, se stasera la Lazio non perderà a Verona, l'uscita dal quartetto Champions. La china è pericolosa perché ieri il migliore è stato Tatarusanu, eppure; perché De Ketelaere non ha nemmeno visto il campo, eppure; perché la difesa a 5 è l'espediente più antietico rispetto al dna del Milan, eppure".


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