Conceiçao torna sulla finale di Coppa Italia persa a Roma: "Un rimpianto grande"
Intervistato dai colleghi de La Gazzetta dello Sport, l'ex allenatore del Milan Sergio Conceiçao, oggi all'Al-Ittihad, in Arabia Saudita, ha raccontato un po' dei burrascosi mesi vissuti in rossonero, dalla vittoria della Supercoppa proprio a Riad all'esonero al termine della scorsa stagione, dove non sarebbe stato supportato al massimo da chi lo ha scelto.
Sergio, l’anno scorso… "veni, vidi, vici".
"In effetti sì. Ricordo giorni di lavoro intensi a livello di analisi video, di motivazioni e di discorsi per entrare subito nella testa dei calciatori. Battemmo la Juve di mio figlio Cisco e poi l’Inter in rimonta. E piansi".
E dopo la vittoria, un bel sigaro.
"Una promessa. I giocatori, che avevano visto dei video, mi chiesero di fumarlo in caso di vittoria. Col Porto l’avevo fatto 11 volte, ovvero dopo aver vinto trofei. L’allenatore che ne ha vinti di più. E quindi l’ho rifatto".
E stasera a chi ne offrirebbe uno?
"Non ho favoritismi, e non vorrei parlare neanche di giocatori perché poi è un attimo che scrivono che ci interessano. Vedrò la partita, Bologna e Napoli sono belle da vedere. La sfida tra Conte e Italiano è uno spot per il calcio. Antonio è un ossessionato, come me, e infatti l’ossessione batte il talento. Vincenzo, invece, gioca un bel calcio, tant’è che l’anno scorso abbiamo perso la finale di Coppa Italia contro di lui. Un rimpianto grande".