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Caressa stronca Leao: "Che faccia la giocatina mi interessa relativamente, contano gol o assist"

di Manuel Del Vecchio

Tra le fila del Portogallo eliminato ieri ai rigori dalla Francia uno dei calciatori che più hanno avuto un impatto positivo è stato Rafa Leao. Il numero 10 del Milan ha concluso il torneo senza gol, ma è stato comunque una delle poche fonti offensive dei lusitani a risultare pericolose.

Fabio Caressa, in diretta su Sky Sport 24, ne parla così: “Inutile magari no perché è un giocatore di qualità, ma qui bisogna mettersi d’accordo. Gli attaccanti devono fare gol o assist, che lui faccia la giocatina mi interessa relativamente. Secondo me i giocatori vengono esaltati ed è un vizio che si è preso ultimamente; dipende dal fatto che sui social si vedano gli highlights delle migliori cose fatte da questi giocatori in carriera. Sei portato quindi a credere, se non vedi tante partite continue, che quello sia il giocatore, quello degli highlights. Ma non è quello il giocatore, lo è quello della continuità nei 90 minuti. E Leao da troppo tempo lo stiamo aspettando con continuità nei 90 minuti. Mi è piaciuta la definizione di Capello: “Il calcio per Leao non è la prima cosa, non è la cosa per cui vive”.

È bello, però sorride, la musica, le cose… E invece per essere un campione quello che fai deve diventare la tua ossessione. Tutti i grandi campioni hanno vissuto il momento sportivo come un momento ossessivo. A patto che poi l’ossessione non diventa i soldi, i record e queste cose qua. Perché poi diventa un’altra ossessione che poco ha a che vedere con lo sport. Leao sì, buon giocatore. Però per essere un campione, un mezzo campione, manca qualcosa. E manca da troppo tempo, non è più un ragazzino”.


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