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Capello: "La società doveva intervenire e difendere l'allenatore, ha il ruolo più importante"

di Niccolò Crespi

Fabio Capello, intervenuto sulle frequenze di Deejay Football Club sulle frequenze di Radio Deejay, ha analizzato la vittoria conquistata ieri sera dall'Italia sulla Francia a Parigi, affrontando anche dei temi legati al mondo Milan:

 "I giocatori si sono visti liberi, responsabilizzati, non messi sui binari come era accaduto in Germania. Si è visto un altro tipo di spirito e di volontà: erano confusi in Germania, troppe parole e troppe chiacchiere. Spalletti l'ha detto prima della partita e si è visto in campo: bella reazione dopo lo svantaggio, soprattutto hanno messo in evidenza le difficoltà della Francia nel difendere. Milan docet".

Sul caso Theo-Leao e la posizione di Fonseca

Si aspettava una presa di posizione più decisa del Milan su Theo e Leao?

"No, non mi sarebbe sembrato il caso. La società doveva intervenire dicendo che l'allenatore non si tocca, ma con i giocatori deve intervenire l'allenatore: ha il ruolo più importante, è lui che deve ricreare la sintonia".


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