Calhanoglu e un rinnovo giustificato dai numeri? Con Pioli il turco ha letteralmente svoltato
Fonte: tuttomercatoweb.com
I numeri non dicono tutto, ma in certi casi raccontano molto. E parlando di Hakan Calhanoglu spiegano bene l'importanza e il peso specifico che il turco si è saputo ritagliare negli ultimi mesi al Milan. Nello specifico, da quando Stefano Pioli si è seduto sulla panchina rossonera. Da qui, sempre prendendo spunto dai numeri, si capiscono bene i motivi per cui la società stia cercando in tutti i modi, anche sforando i limiti salariali che si era autoimposta, di arrivare al rinnovo di contratto.
I numeri prima di Pioli - Calhanoglu è stato un titolare praticamente per tutti gli allenatori che lo hanno avuto al Milan. Ha giocato sempre o quasi, al netto di più di qualche gara sottotono, con Gattuso, Montella e Giampaolo. Per un totale di 101 presenze condite da 13 gol e 27 assist. Numeri buoni, ma non certo entusiasmanti. In pratica un gol ogni 8 partite e un assist ogni 4. Questo prima dell'avvento di Pioli.
I numeri con Pioli - Dall'addio di Giampaolo, poi, tutto è cambiato, con un ulteriore boost di rendimento dalla fine del lockdown in poi. Con Stefano Pioli in panchina, per esser chiari, Calhanoglu ha collezionato 52 presenze condite da 16 gol e 18 assist. Semplificando, poco meno di un gol segnato ogni 3 partite giocate e poco più di un assist, sempre ogni 3 partite. Una crescita evidente e certificata dai numeri. In fatto di gol e di assist, ma pure di rendimento generale e apporto alla squadra.