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Braida: "Pulisic mi ricorda Pato e un po' Donadoni. Sheva? Gli feci dire che..."

di Francesco Finulli

In occasione degli ottavi di finale di Coppa Italia tra Milan e Sassuolo, l'ex ds rossonero Ariedo Braida è stato ospite della festa rossonera "Flames and fear" che si è svolta nella cornice di Arena Piola, in zona Città Studi a Milano. Per il dirigente che ha lavorato in rossonero con Galliani, è stata l'occasione per ricordare alcuni momenti della sua esperienza milanista.

Su come hanno scovato Shevchenko, secondo le parole riportate da milanistichannel.com: "Prima di vederlo a Kiev insieme ad Adriano Galliani, quando non giocò bene ma decidemmo lo stesso di prenderlo, lo aveva visto Andrea Valdinoci in Francia e mi aveva preannunciato che mi sarebbe piaciuto. Quella sera a Kiev c'era anche Fabrizio Galliani e Rezo Choconelidze, storico dirigente ucraino. Dopo la partita Rezo gli ha consegnato la maglia del Milan con la scritta Shevchenko e io gli feci dire in ucraino che con quella maglia avrebbe vinto il Pallone d'Oro. L'avevo detto per caricarlo e invece cinque anni dopo è successo davvero"

Sulla trattativa per George Weah: "La trattativa non è stata facile, George a un certo punto ha rinunciato a 2 miliardi di lire per facilitare la trattativa. Due miliardi!"

Su Christian Pulisic: "Devo dire che mi ha sorpreso. Quando punta vedo qualcosa di Pato e quando ondeggia mi ricorda un po' Donadoni, ma il calcio di oggi è diverso e non facciamo paragoni".


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