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Biasin: "Pato in love (ma solo fuori dal campo): se Berlusconi si arrabbia son guai. Tevez sarà diavolo? Sì, scommetteteci"

di Luca Iannone

Il calendario dell'Avvento che non c'è (diciamo così...) in casa Milan si chiama Pato. Drizzate bene le orecchie: il Papero è un caso. Mica perché a Bologna ha fatto ridere (o non solo). Il guaio è quel che accade fuori dal campo. Da quando il pupetto brasiliano s'è fidanzato con la presidentessa Berlusconi, qualcosa s'è inceppato. Tra infortuni e prestazioni sottotono ce n'è abbastanza per pensare male: vuoi vedere che questo qui a furia di tirare la corda fa perdere la pazienza al presidente vero, alias Silvio Berlusconi? E se s'arrabbia il Cavaliere son dolori e se son dolori qualcuno rischia grosso e se qualcuno rischia grosso allora Tevez arriva per davvero (a gennaio) e qualcun altro parte (a giugno, non ora). Lo scettico storce il naso: "E chi ti dice che Carlitos arriva per davvero?". I furbacchioni delle agenzie di scommesse. Quei satanassi non sbagliano mai e quotano il matrimonio con i rossoneri 1.50 contro il 4.50 del Paris Saint Germain. Ma il Milan non modifica la sua offerta: prestito gratuito fino a giugno e riscatto (non obbligatorio) a 20-25 milioni (come se io andassi alla De Beers a dire: "Voglio quel diamante lì, quello grosso. Lo tengo fino a giugno poi se mi gira ve lo pago ma mica per forza". Mah...). I francesi invece mettono sul piatto un sacco di quattrini da subito. Ma come: gli sceicchi son così fessi? Evidentemente sì, oppure non possono fare altro che inchinarsi di fronte al mantra del giocatore, che per bocca del suo procuratore dal nome impronunciabile continua a ripetere: "Voglio il Milan, il Milan, il Milan, il Milan...". L'alternativa dei petrol-fessacchiotti? Tenersi l'argentino fino a giugno, evitare infortuni del caso e piazzarlo al mercato estivo. Si vedrà.


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