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Biasin: "Milan, la follia dei processi a Gattuso"

di Daniele Castagna
Fonte: editoriale di Fabrizio Biasin per TMW

Altri problemi incombono su Milano, sponda rossonera. Puntuale come l’herpes quando hai voglia di limonare, sono arrivate le prime critiche a Gattuso. Anzi, peggio, ché le critiche sono legittime, ma i processi sommari no. Massacrare il tecnico rossonero per la figuraccia rimediata contro il Benevento sarebbe superficiale e poco corretto: ha preso una squadra “ferma”, le ha chiesto uno sforzo micidiale per provare a tornare in pista, ci è riuscito, sta pagando le conseguenza della rincorsa. Tutto questo non è sufficiente per perdonare un ko contro l’ultima in classifica, ma non può neppure essere argomento valido per i promotori di deliri (“bisognava aspettare Conte!!!”).

Il problema del Milan è in realtà molto più antico e profondo, ovvero quello di una società che l’estate scorsa ha osato troppo quanto a compere, ma lo ha fatto ben sapendo che, causa antichi errori, avrebbe avuto problemi nella prossima sessione di mercato (l’Uefa imporrà i suoi paletti). L’errore imperdonabile, semmai, è stato quello di non puntare da subito su un attaccante di razza, qualcuno che potesse concretizzare non il 100% delle occasioni create, ma neppure il 5%. Il Milan in questo momento è fisicamente a terra, ma questo non è un mistero per chi lo allena e, ora, deve trovare le energie – fisiche e psicologiche - necessarie per andare in Europa League (magari evitando l’inferno del doppio preliminare). Sparare nel mucchio è la soluzione? No, anche se c’è chi lo pensa (e chi non vedeva l’ora).


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