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Biasin: "Milan, i legittimi festeggiamenti e il 'benefattore' dietro Li"

di Daniele Castagna
Fonte: Editoriale di Fabrizio Biasin per TMW

QUI MILAN

Andiamo veloci come treni in corsa. 

I fatti sono tre.

1) Anche a costo di perdere la stima degli affetti più cari (quel rossonero di mio padre mi ha detto “ho festeggiato sette coppe dei Campioni, non spreco neppure una Moretti da 66 per la qualificazione ai preliminari di Europa League”) vado controtendenza. Sono andato a riprendere le tipiche “previsioni di agosto”. Tutti noi giornalisti e presunti esperti dicevamo: “Questo Milan arriverà tra il 5° e il 6° posto”. Per una volta, insomma, ci abbiamo azzeccato. Ebbene, invece di bullarci, sprechiamo tempo a dire “cazzo festeggia Montella?”. Il Milan ha vinto la Supercoppa, ha valorizzato il suo parco giocatori, ha raggiunto l’obiettivo stagionale in campionato, e non dovrebbe festeggiare? Chi la pensa così (mio padre) si ricorda del passato remoto, ma ha scordato quello recente.

2) Cose più serie e interessanti (che infatti non sono farina del mio sacco). Vi propongo un sunto del pezzo che oggi potete trovare su Libero a firma Tobia de Stefano: spiega un po’ di più cosa si nasconde dietro l’affare-Milan portato avanti da mister Li e parla del colosso Huarong, ovvero del nuovo, vero, “papà” del Diavolo. 

A) Il governo cinese sta per sbloccare definitivamente il famoso “protezionismo”, ovvero i paletti sugli investimenti all’estero causa degli slittamenti del closing. Li prossimamente potrà “scongelare” (ma lui non ha mai avuto dubbi) gli investitori cinesi convinti della bontà dell’affare-Milan.

B) La prossima acquisizione del Parma e del Crystal Palace (quest’ultima per cifre multi-milionarie) da parte di gruppi cinesi è uno dei segnali che Pechino sta a poco a poco togliendo i paletti sugli investimenti all’estero. 

C) Tra gli investitori del Milan c’è Huarong (capitalizzazione superiore ai 15 miliardi di euro, ricavi per 9, utile a 1.8 miliardi). Non è una novità, ma le cifre fanno impressione: 190 milioni dei 520 versati a Fininvest arrivano dal colosso finanziario cinese, lo stesso contribuirà in maniera consistente al prossimo aumento di capitale (60 + 60).

3) Il mercato. Forte di codeste “spalle coperte” Fassone e Mirabelli stanno alimentando un mercato di ottima fattura. Musacchio ha fatto le visite mediche ed è pronto a firmare, Kessié e Rodriguez seguiranno. Continuano i contatti con l’Atalanta per Conti, Petagna e soprattutto Papu Gomez, dopo che la Juve ha sorpassato tutti per Keita. Restano da definire gli altri obiettivi a centrocampo - Luiz Gustavo è un’idea - e soprattutto in avanti: Morata costa tanto e non parlerà con nessuno prima della finale di Champions League, mentre potrebbe muoversi qualcosa per Belotti. La clausola voluta da Cairo fissa un prezzo importante, le contropartite tecniche potrebbero aiutare ad abbassare la cifra se Mihajlovic rimarrà l’allenatore del Torino dopo la rivolta dei giocatori, meno attaccati alla maglia granata del piccolo Lorenzo Bonucci. 

“Senza Berlusconi si rischia un salto nel vuoto”, si diceva. Forse è vero, lo vedremo, ma al momento la grande Loredana lo definirebbe un interessante “volo a planare”.


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