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Bianchin si chiede: "Il Nkunku intristito del primo tempo, su pallone del 3-0, sarebbe andato con la stessa grinta?"

di Antonello Gioia

Luca Bianchin, giornalista, si è così espresso su gazzetta.it su Christopher Nkunku: "Che città, Milano: si trovano psicologi disposti a stare aperti anche la domenica mattina durante le feste. Milan-Verona finisce 3-0, il Milan è secondo, ma il grande tema della giornata è la cura ricostituente per Christopher Nkunku, che alle 13.40 era un attaccante in crisi di identità, alle 13.43 ha segnato un rigore gentilmente offerto da Max Allegri, alle 13.45 è stato coccolato dai compagni e alle 13.48 ha fatto ancora gol, bruciando in reattività tutta la difesa del Verona. Il dubbio è più che legittimo: il Christopher intristito del primo tempo, su quel pallone, sarebbe andato con la stessa grinta?.

Il raddoppio rossonero è un regalo di Nelsson, che al 1’ del secondo tempo, in area, sbilancia Nkunku in una situazione innocua. Fabbri fischia rigore e Allegri, dalla panchina, dice “calcia Christopher”. Segue momento motivazionale, in cui Pulisic e Modric vanno dal francese, gli lasciano il pallone e gli parlano. Nkunku, sereno, incrocia il primo gol della sua vita in Serie A. Cinque minuti dopo, all’8’, ecco il 3-0. Modric calcia col sinistro da fuori, Montipò devia sul palo e sulla respinta Nkunku è molto più sveglio di Bella-Kotchap, che avrebbe tre metri di vantaggio ma si astiene".


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