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Bergomi non ritiene un problema il fatto che Maignan, portiere, sia il capitano del Milan

di Antonello Gioia

Beppe Bergomi, leggenda dell'Inter, si è così espresso su La Gazzetta dello Sport sul ruolo del capitano in una squadra, soffermandosi poi sulla fascia al braccio del portiere: "Il ruolo del capitano è cambiato tantissimo: è ancora più importante rispetto a quando giocavo io. Mi spiego: ai miei tempi le squadre erano formate soprattutto da italiani, l’ossatura era italiana e allora non è che ci fosse molto da spiegare. Oggi è molto diverso, il ruolo del capitano è fondamentale perché deve trasmettere senso di appartenenza, certi valori e il dna del club, perché non tutte le società sono uguali. Nella mia Inter avevamo sette-otto elementi che venivano dal settore giovanile, c’era un vissuto comune e una empatia che oggi non può essere data per scontata. Perciò avere un punto di riferimento riconosciuto è indispensabile e il ruolo va preso seriamente. Un mio allenatore diceva: essere capitano non significa solo scambiare il gagliardetto a centrocampo".

Maignan capitano del Milan: è un problema la fascia al braccio del portiere?

"Non è un problema, perché in quel caso anche un giocatore di movimento può parlare con l’arbitro, così come non è un problema il fatto che sia straniero. Javier Zanetti è stato un grande capitano".


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