.

Baresi e i suoi allenatori: "Liedholm era unico, Sacchi riuscì a coinvolgerci nella sua idea di calcio. Capello più gestore che rivoluzionario"

di Enrico Ferrazzi

Intervistato da SportWeek, inserto della Gazzetta dello Sport, Franco Baresi, ex capitano rossonero, ha parlato così degli allenatori che ha avuto in carriera: "Da ragazzino ho avuto maestri come Annovazzi, Galbiati, Zagatti. Poi, per 15 anni su 20, in prima squadra Liedholm, Sacchi e Capello. Liedholm era unico: ironico, grande personalità, ti lasciava lo spazio giusto perché tu potessi lavorare sereno. Mi fece esordire a Verona nel ’78 dicendomi: “vai e gioca come sai”. Voleva significare che avrei dovuto giocare com’ero abituato nelle Giovanili, ma non era esattamente la stessa cosa… Il Milan di Sacchi era giovane, curioso e spregiudicato, e lui riuscì a coinvolgerci nella sua idea di calcio. Tutti noi avevamo vinto poco o nulla, quindi eravamo disponibili a imparare qualcosa di nuovo. Il primo allenamento fu subito molto intenso: alla fine eravamo stanchi e consapevoli che qualcosa stava cambiando, ma in meglio. Capello trovò invece una squadra matura, fu più gestore che rivoluzionario". 

Non poteva poi mancare un ricordo di Silvio Berlusconi: "Fu il vero innovatore. Non dimenticherò mai gli elicotteri all’Arena, nel luglio dell’86. Lui era appena diventato presidente e voleva dare una scossa, un segnale forte non solo all’ambiente Milan, ma a quello di tutto il calcio italiano".
 


Altre notizie
PUBBLICITÀ