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Ambrosini racconta il suo addio al Milan: "Ero tristissimo, avevo un sogno..."

di Gianluigi Torre

Intervistato a Radio Serie A, Massimo Ambrosini ha raccontato il suo addio al Milan: "C'è stata una gestione poco attenta. E' giusto che loro pensassero ad alto, io avevo 37 anni. Ma è giusto anche che lo comunicassero in maniera diversa e forse se ne sono resi conto. E forse anche il dopo... poteva essere data un'importanza superiore a quella che mi è stata data. A me l'hanno comunicato in due momenti: vinciamo a Siena e ci qualifichiamo in Champions, il giorno dopo vado in vacanza e chiamo Galliani e per me non era concepibile che io lasciassi il Milan. Poi mi ha detto che c'era Cristanta che stava giocando di più. Dopo due settimane di sì e di no, ero in riva al mare a Pesaro e mi è arriva la chiamata di Galliani che mi ha detto "Guarda Massimo...". Ero tristissimo, ho finito a 492 presenze e il mio sogno era quello di arrivare a 500, ma non era tanto quello, io non mi vedevo altrove".


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