.

Allegri protetto da Galliani ma il Milan non deve crollare

di Antonio Vitiello
Fonte: di Franco Ordine per www.ilgiornale.it

"Dopo 26 anni sono allenato alle vittorie e alle sconfitte". Adriano Galliani non ha bisogno di nascondersi dietro una segreteria telefonica per tenere al guinzaglio il forte disappunto - sì, usiamo un eufemismo- a causa delle troppe sviste degli assistenti, e anche la grande delusione dovuta al misero punticino raccolto tra Fiorentina e Bologna a San Siro. "Questo è il nostro vero peccato mortale" riconosce il vice Berlusconi, mai stato ad Arcore con Allegri, secondo una improbabile vulgata subito dopo l'1 a 1 più recente. Piuttosto è impegnato nel capire perchè´ all'improvviso San Siro è diventato il terreno sdrucciolevole sul quale è scivolato lo scudetto avuto in pugno fino alla sfida con la Fiorentina. Di sicuro al Milan, la strage degli innocenti, come viene battezzata l'epidemia di infortuni, ha procurato due distinte reazioni: nelle curve più insidiose, tipo a Udine (dove si aggiunse la squalifica di Ibrahimovic) e col Chievo (dove ci fu l'eroico contributo di Gattuso per mancanza di centrocampisti), il gruppo fece ricorso a motivazioni feroci e all'orgoglio patriottico. Non appena è uscito dalla galleria del vento del Barcellona e sono tornati i grandi assenti, il Milan ha tradito i cedimenti più inattesi. C'è dunque anche una questione psicologica da decifrare. Di qui allora la frase di Allegri, durante l'intervallo di Milan-Bologna ("chi non crede alla rimonta si faccia da parte"). Di qui qualche reazione fuori posto, del solito Seedorf secondo il quale quando gioca bene il merito è suo, esclusivo, e quando invece no, la responsabilità è del tecnico che non lo tratta da grande giocatore, cioè lo sostituisce. Per fortuna di tutti noi, e del Milan in particolare, la soggezione nei confronti dei grandi vecchi sta per finire. I contratti ai più datati non saranno confermati, specie se preceduti da comportamenti men che corretti: nell'elenco figurano Inzaghi, Seedorf appunto, Nesta ha invece deciso per conto suo di partire per gli Usa. Allegri per ora è al riparo, dietro la sagoma di Galliani che ne condivide l'operato e lo difende anche con i denti. Sono tutti e due sulla stessa barca.


Altre notizie
PUBBLICITÀ