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Agresti: "Per Inter e Milan, tra una partita qualsiasi di Serie A e la semifinale di Supercoppa, conta sempre di più il campionato"

di Antonello Gioia

Stefano Agresti, giornalista, si è così espresso su La Gazzetta dello Sport sul Milan e sull'Inter: "Chissà se è presunzione oppure un rischio calcolato. Magari è semplicemente una scelta: tra una partita qualsiasi di Serie A e la semifinale di Supercoppa, conta sempre di più il campionato. Così a Riad una sera rimane in panchina Modric (e con lui ci sono anche Fofana e l’affaticato Bartesaghi), la sera successiva resta fuori Lautaro (con Akanji e con Calhanoglu in fase di recupero). E probabilmente non è un caso se vengono eliminate prima il Milan e poi l’Inter. In finale ci va chi ha dimostrato di tenere di più all’obiettivo: il Napoli, che ha cercato in ogni modo di rimettere in piedi Lobotka proprio per la gara contro i rossoneri, e il Bologna, che ha vissuto la partita con i nerazzurri come se fosse un altro appuntamento con la storia. Non hanno risparmiato energie, anzi hanno deciso di impiegarle tutte — fino all’ultima — in queste semifinali.

E lunedì si giocheranno il primo trofeo della stagione: i campioni d’Italia contro i detentori della Coppa nazionale, come da tradizione, come se la partecipazione non fosse mai stata allargata a quattro squadre. Il successo permetterebbe a Conte di affrontare con maggiore serenità i prossimi impegni (anche se non sarebbe la Supercoppa a dare compiutezza alla stagione di un grande club come il Napoli), mentre per Italiano si tratterebbe di un trionfo (due coppe in sette mesi sarebbero qualcosa di straordinario per un club che non ne vinceva una da mezzo secolo). A Milan e Inter rimane la delusione: hanno perso un’occasione, forse per presunzione, forse per essersi prese un rischio calcolato. Calcolato male".


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