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Adani: "Non siamo al subbuteo, i calciatori non sono soldatini. Ci vuole un giocatore che metta pensiero da trequartista: Morata funziona"

di Antonello Gioia

Alvaro Morata, salvo qualche piccolo problema fisico, ha avuto un impatto molto importante sul mondo rossonero; un qualcosa che va molto oltre i meri gol o assist. Atteggiamento, volontà, sacrificio: questo e tanto altro è quello che lo spagnolo mette a disposizione di squadra e compagni. Lele Adani, in diretta con “Viva el Futbol”, ne parla così:

“Morata secondo me ha potenziato l’idea di Fonseca. La punta in più non è Morata, la punta in più è Abraham. Ma questa cosa qua può essere fatta grazie all’interpretazione di Morata. Perché Alvaro Morata è un calciatore diverso a livello di intelletto calcistico. Adesso è talmente disponibile, eclettico ed intelligente che gioca dietro ad Abraham. Però lo fa da punta, da giocatore che ti dà una linea, ma nel momento in cui la palla esce sugli esterni o favorisce uno sviluppo lui va in area. L’interpretazione di Fonseca è data dalla lettura di Morata delle situazioni. Perché se no, come sento spesso, non ha cambiato sistema, ha cambiato gli uomini. Ma non siamo al subbuteo, non sono soldatini: lì ci vuole un giocatore che metta pensiero per fare certe scelte, metta postura del corpo per ricevere certi palloni, metta apertura e idea per poi valorizzare quando lo trovano e lui distribuisce per poi andare a fare la punta, che sarebbe il mestiere primordiale”.


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