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Adani: "Doku gioca con una passione ed un rispetto che non ho mai visto fare a Leao"

di Manuel Del Vecchio

Lele Adani, nel consueto appuntamento su Twitch con “Viva El Futbol, commenta il momento di Rafael Leao. Queste le sue dichiarazioni:

“Chi vi parla è uno che l’ha sempre stimato. Ora come mi approccio al discorso di Leao? Non posso più approcciarmi come due anni fa, primo perché 25 anni non sono più 20 anni. Le proiezioni su quello che sembrava potesse mantenere e fare, il livello che poteva raggiungere, con la tipologia di calciatore, anarchico, che è, mi facevano propendere nella valutazione al raccoglimento del bello e del bene rispetto al resto. Tanto è vero che noi che siamo gente di dettaglio per natura, ricerca e passione, siamo sempre pronti a concedere la parte del calciatore che sembra farti un favore rispetto la parte del calciatore che ti fa vincere partite. Ma a tutto c’è un limite. Poi io so già che magari nella prossima partita fa due gol dribblando tutti, ma cosa può interessare? Non si vive parlando di calcio che è uno sport collettivo solo per la gioia o la luna storta di un calciatore. Qua c’è da valutare il discorso nel complesso.

E il discorso nel complesso che è gravemente insufficiente, quasi inaccettabile. In Italia nessuno avrebbe scelto Doku rispetto a Leao tre anni fa. Doku ogni due minuti fa un’occasione da gol: combina nello stretto, sceglie, si prende la responsabilità, se sbaglia ci riprova, non allarga le braccia, non si gira verso la gente. Doku in 70 minuti punta l’uomo 135 volte, tira in porta 12 volte, mette 20 cross. Doku gioca con una passione ed un rispetto che non ho mai visto fare a Leao. Devo andare oltre alle emozioni che mi può procurare una giocata. Devo essere più rispettoso per il gioco, altrimenti mi rimangio il rispetto per il gioco quando vado a dare più tolleranza a Leao. Non voglio mancare di rispetto a chi mi ascolta”.


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