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Abate: "Il Milan è una famiglia, i miei compagni sono straordinari"

di Matteo Calcagni

Ignazio Abate, invece che volare all'estero, si appresta a trascorre Cervinara, paese in provincia di Avellino dove il biondo terzino è crescio. Il venticinquenne, fresco di paternità ed esordio in Nazionale, ha parlato ai microfoni di "Sky.it", in occasione di una cerimonia d'onore organizzata dal comune in onore del calciatore rossonero: “Sono cresciuto qui, ho tanto amici, ogni momento è buono per organizzare una partita a calcetto. Torno sempre molto volentieri. - Abate continua, rivolgendosi ai ragazzini delle scuole calcio - Il consiglio che vi dò è solo uno: divertirvi sempre, perchè il calcio va vissuto come un divertimento". C'è spazio anche per il Milan, seconda casa (o prima?) del terzino campano: "Il Milan è soprattutto una famiglia, la squadra dove sono cresciuto. Mi ricordo che da ragazzino volevano sempre vedere i voti della pagella. Ti senti a casa. Io poi ho la fortuna di avere dei compagni straordinari, delle persone meravigliose, mi sento fortunato. Il Napoli? Con loro ho vissuto la più grande delusione della mia carriera, lo spareggio perso ad Avellino. Avessimo vinto sarei rimasto quasi certamente anche in Serie B in comproprietà. Quella azzurra è senza dubbio la mia seconda maglia". Viene citato anche il padre Beniamino, attualmente preparatore dei portieri della Primavera del Milan: "Com'è il rapporto con mio padre a Milanello? Con me è molto tranquillo. I problemi sono suoi quando lo beccano in infermeria Boateng, Ibra e Gattuso, gliene combinano di tutti i colori".


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