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2011, fuga dagli stadi: il crollo di Inter e Milan, gli esauriti della Juventus

di Antonio Vitiello

E' una lenta erosione che dopo anni di trend in crescita fa nuovemente suonare il campanello d'allarme per il calcio italiano. Della fuga dagli stadi ci eravamo già occupati dopo l'ultimo turno del 2011, quello inserito per compensare lo sciopero di agosto e che - al netto della presenza 'virtuale' di moli abbonati - aveva fatto registrare impianti desolatamente vuoti. Non è stato un caso, come dimostra l'analisi delle medie stagionali del periodo settembre-dicembre. Siamo (quasi) a metà stagione e la fotografia è impietosa. Non solo non riusciamo a ridurre il gap da Premier, Bundesliga e Liga, ma la differenza aumenta.
Nella prima metà della stagione l'affluenza media negli stadi italiani è tornata sotto la soglia delle 23mila unità (22.953) lontana anche dai 24.901 spettatori medi del 2010-2011 che facevano segnare una lieve crescita ma rappresentavano in ogni caso il record peggiore tra i grandi campionati europei. Restiamo ampiamente alle spalle di Bundesliga (media 45.207), Premier League (34.695) e Liga spagnola (28.047) e davanti solo alla Ligue1 francese (18.617) in cui, però, la percentuale media di riempimento degli stadi è del 70% contro il nostro misero 53%.

Un calo generalizzato se è vero che delle piazze delle grandi città solo la Roma sta facendo segnare un significativo incremento: da 34.649 del campionato 2010-2011 agli attuali 38.875. In frenata le milanesi. L'Inter paga certamente l'avvio sconcertante di campionato (da 58.764 a 50.661), il Milan crolla nonostante il primato in classifica (da 53.922 a 41.606). E' vero che manca ancora il derby ad entrambe e, nel caso del Milan, anche la sfida con la Juventus, però il dato è preoccupante perchè segnala una disaffezione generalizzata che non viene nemmeno più compensata dai risultati sportivi. I tempi di San Siro pieno per la Cavese sono, insomma, un sogno lontano. In calo anche Napoli (da 45.608 a 43.660), Fiorentina e Genoa. Meglio è andata alla Lazio, l'altra big che cresce (da 29.122 a 34.607).

Un caso a parte è, ovviamente, la Juventus. Il nuovo stadio ha portato in dote un boom di spettatori. Non c'è stato il tutto esaurito annunciato con puntualità sabauda ad ogni occasione, però l'incremento è evidente. La Juventus è passata da una media casalinga di 21.966 spettatori del 2010-2011 ai 36.630 di oggi. Il record di presenze è stato toccato in occasione del derby piemontese con il Novara (39.836); curiosamente la partita contro il Milan si è fermata sotto (37.281). La punta inferiore è stata toccata in occasione di Juventus-Palermo con 35.489 paganti e abbonati.

In tutto sono dieci su 17 le società che registrano performance negative. Oltre a quelle elencate ci sono anche Palermo, Parma, Cagliari, Chievo e Lecce. Queste ultime due sono sotto la soglia delle 10mila presenze che sarebbe a mala pena discreta in serie B. Se poi pensiamo che la capienza minima, deroghe a parte, dovrebbe essere da regolamento di 20mila posti... Considerato che Bologna e Cesena sono stabili come presenze, il risultato è che solo Juventus, Roma, Lazio, Udinese (ma di poco) e Catania possono brindare a un incremento ed è negativo anche il saldo rispetto alle retrocesse in serie B. Abbiamo perso piazze 'pesanti' come Sampdoria (23.014) e Bari (19.778). E' vero che l'ultimo Brescia superava a malapena quota 8mila, però Atalanta (14.945), Novara (11.257) e Siena (10.195) insieme non coprono nemmeno i numeri delle prime due.


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