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Voto al mercato: 6. Ma c'è ancora tanto da lavorare

di Marilena Albergo

“Non ho avuto offerte, è per questo che rimango al Real”. Così Ricardo Kakà spiega il suo mancato trasferimento, chiarendo di non aver avuto nessuna richiesta importante. E il Milan? I rossoneri non hanno veramente fatto nessuna offerta? Forse la volontà di averlo in prestito per Kakà non era abbastanza. Probabilmente non voleva accontentarsi. Magari però, il Milan tornerà sul giocatore a gennaio, con un po' più di calma e con le idee più chiare. Adesso Allegri ha in mano una squadra che può lottare per i piani alti della classifica. La gara con il Bologna ha comunque evidenziato i difetti e i limiti della formazione milanese. Qualcosa dev'essere ancora sistemato, soprattutto a centrocampo. Le note positive, però, ci sono state. Intanto, si è visto in campo un altro Boateng e non quello spento e inesistente di San Siro. È stato il più pericoloso e quello che ha tirato più in porta dei rossoneri. Molto bene anche Pazzini che, con una tripletta, fa dimenticare Zlatan Ibrahimovic e riporta il sorriso sulla bocca dei tifosi rossoneri. È la sua rivincita, verso sé stesso e verso chi non ha creduto in lui. Il Milan l'ha fatto, l'ha voluto e gli sta dando fiducia. A volte basta poco. Un'altra nota positiva è sicuramente quella di aver visto in campo 10 giocatori italiani su 11. Una squadra Made in Italy che racchiude in De Sciglio le speranze per il futuro. Il Milan può dire di aver cresciuto un campioncino, un giovane dal talento smisurato e dal carattere infinito. Personalità, corsa e cinismo le sue caratteristiche, chi è speranzoso rivede in lui l'immenso Paolo Maldini. Un paragone importante che però non sembra pesare a Mattia che va avanti per la sua strada a testa alta. Al contrario di El Shaarawy, che di alto ha solo la cresta. L'ex Padova non è ancora riuscito ad ingranare la marcia giusta e sembra il lontano parente di quello visto nel finale della scorsa stagione. Adesso Allegri ha tutti gli ingredienti per creare una buona squadra, bisogna lavorare tanto, è vero, e queste due settimane di sosta saranno una manna dal cielo per i rossoneri che, tra l'altro, devono anche preparare la Champions League.


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