Togliamo l'alloro agli "imbattibili". Pato sei chiamato all'impresa, per una nuova pagina di storia rossonera
Che la sfida contro la Juve non sia in sé e per sé decisiva ai fini dello scudetto, ce lo dice Allegri ma lo sappiamo tutti. Quello che però Allegri non dice è che il Milan vincendo contro la Juventus toglierebbe l’etichetta “imbattibili” dalle casacche dei bianconeri restituendo ancor più energia ad ogni singolo componente di una rosa smaniosa di poter combattere fino alla fine per il tricolore.
Le dinamiche che si impossessano della nostra mente quando le certezze vengono distrutte, non sono da sottovalutare. Il Milan affronta la Juventus da provvisoria capolista del campionato, in palio c’è la possibilità di mantenere la testa della classifica anche dopo il recupero degli uomini di Conte. Una rincorsa partita in ritardo, dopo un inizio di campionato buio e dopo aver vinto le pessimistiche convinzioni che accompagnavano i rossoneri dal primo minuto in campo, dopo una serie di risultati inutili alla conferma di Campioni d’Italia.
Quello scudetto cucito in petto però deve aver dato la scossa decisiva per ritornare ad essere protagonisti, perché l’idea di scucire uno ad uno i punti che lo vincolano saldamente alla maglia rossonera, era qualche cosa di intollerabile. E allora abbiamo rivisto i valori rossoneri messi in campo, nonostante le mille difficoltà legate alla serie di infortuni che ha flagellato lo spogliatoio rossonero. Un Milan che recentemente stava ripresentando un calo, faticava a concretizzare il gioco richiesto da Allegri, faticava con pochi uomini a disposizione a mantenere lo stesso trend per una serie, che sembrava essere infinita, di gare consecutive a troppa poca distanza.
Allora c’è voluta la nottata di Champions, con un risultato, ma soprattutto una prestazione, che entreranno nella storia. La felicità del momento, l’euforia derivante dalla disarmante conquista dell’armata guidata da Wenger ha fatto sentire la sua eco anche in campionato.
Ma torniamo alla Juventus e alla partita di questa sera.
Ibrahimovic non sarà della gara, a nulla è valso il ricorso presentato dalla società rossonera atto a ridurre la squalifica inflitta dopo lo schiaffo ad Aronica. Che lo svedese sia una pedina fondamentale per il Milan è fuori da ogni dubbio, ma il Milan non può essere solo Ibrahimovic e, come giustamente ha ribadito Allegri in conferenza stampa, si lavora con gli uomini a disposizione. E il Milan, pur senza Ibrahimovic, è assolutamente pronto al big match.
Pato e Robinho, molto probabilmente spalleggiati dal rinvigorito Emanuelson avranno il compito di vanificare l’impenetrabilità della difesa bianconera. Torna Pato dunque e come successe lo scorso anno, gli occhi e le speranze del popolo rossonero, saranno interamente appoggiate sulle sue spalle. Perché questo impone l’altisonante nomea del giovane brasiliano, che pur fragile e troppo spesso lontano dal campo, incarna le prerogative vincenti del Club.
In campo dal primo minuto anche Muntari, che dopo la splendida prova contro il Cesena è chiamato a bissare la sua prestazione, almeno dal punto di vista dell’intensità e della solidità.
Qualche dubbio ancora in difesa, sulla fascia sinistra, dove è ancora in corso il ballottaggio tra Mesbah e Antonini. Non ci saranno invece Boateng e Maxi Lopez, anch’essi entrati tra le mura dell’infermeria e non ancora pronti a lasciarne il tiepido tepore.
Una sfida nella sfida è quella che vede le due società pronte a mordere il mercato per accaparrarsi le velleità calcistiche di van Persie, ultimo pupillo di un Galliani sornione che dopo la sfida Champions ha ammesso di essere stato colpito, e molto, dalle potenzialità dell’olandese.
La sfida di questa sera richiamerà il pubblico delle grandi occasioni a S.Siro che, quando al completo, nulla ha da invidiare al nuovo e più accogliente stadio bianconero. L’ambiente giusto per le imprese eroiche, per sfatare il tabù che da inizio anno accompagna le vicende della squadra di via Turati: il Milan tentenna con le grandi, facendo invece delle piccole un sol boccone.
Ma la fame di gloria del Milan è, per storia, inesauribile. Per questo ritengo che stasera assisteremo ad una messa in scena da oscar del calcio, perché il copione è scritto, perché gli attori sono quelli più preparati e predisposti a scrivere, ancora una volta, una pagina di storia che, come mi auspico, potrà tingersi di rossonero.