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Si allontana Drogba, ma scocca l'avvincente sfida Milan-Juve per Tevez

di Giulia Polloli

Della partita contro il Barcellona giocata mercoledì sera in uno stadio colmo in ogni ordine di posti si è già scritto tutto. L’emozione di vivere live la sfida è indescrivibile, lo stadio con i suoi oltre ottanta mila spettatori ti trascina in uno stato empatico collettivo dal quale difficilmente riesce ad uscire se non dopo il fischio finale, quando i pensieri si riorganizzano. Ed è in quel momento che ho elaborato come una sconfitta l’aver visto sul tabellone luminoso dello stadio il nome di Drogba tra i marcatori di Champions. La società rosonera in tema di mercato invernale è stata chiara: cerca giocatori schierabili in Champions oltre che nelle partite nazionali e a questo punto l’obiettivo Drogba sembra ulteriormente allontanarsi dai profili dei papabili per gennaio. Sembra. Perché quando si parla di amore per un giocatore a volte succedono i miracoli.
E al suo posto i profila dunque un’altra interessante sfida per Tevez, giocatore emarginato da Mancini al Manchester City, già tra i desiderata dell’Inter in estate e ora anche nel taccuino dei dirigenti bianconeri. Lotta aperta dunque per ottenere il giocatore e per cercare di arginare le difficoltà inerenti l’ingaggio, troppo oneroso per il club di via Turati, stando alle prime indiscrezioni. Una sfida, appunto, perché il Milan sembra essere la società più idonea per redimere il giocatore, per farlo tornare grande dopo le vicissitudini inglesi, un po’ come successe per i vari Ronaldinho, Cassano e anche Ibrahimovic. Caratteri forti, personalità costellate di colpi di testa che al Milan sembrano immediatamente tornare dietro le quinte per mostrare in vece, in scena, le doti migliori di questi atleti, di questi uomini.
La partita contro il Barcellona ha dato molto materiale di studio al vaglio di Galliani e del ritrovato presidente Berlusconi, che in tribuna allo stadio ha potuto divertirsi di fronte al calcio messo in atto dalle due squadre, ma che sicuramente si sarà fatto una chiara idea sulle prossime mosse di mercato. Che il reparto offensivo non sia quello più bisognoso di ritocchi immediati è sotto gli occhi di tutti. Vero è che Robinho si è letteralmente divorato alcune occasioni di fronte alla porta di Victor Valdés, ma i suoi fraseggi con Ibrahimovic hanno regalato attimi di suspance. Boateng è stato imperioso, il suo calcio è ricco di sorprese che riescono a destabilizzare anche gli avversari più esperti. Lo stesso non si può dire per Pato, che ancora appare in difficoltà nel dialogo con lo svedese. Senza Cassano ma con pronti ai box Inzaghi ed El Shaarawy il Milan potrebbe schierare forze nuove e dirompenti nel prossimo futuro anche in Champions. La scelta di escludere il matador di coppa di marca italiana per inserire Mexes, ancora fermo ai box a causa dell’infortunio alla mano, in questo momento si è rivelata una scelta sbaglita. Ovvio che nessuno poteva pensare al prolungamento dell’assenza dell’ex giallorosso a causa di un ulteriore infortunio, se Allegri avesse avuto la sfera di cristallo ovviamente la scelta sarebbe stata diversa. Ma con i se e con i ma non si scrive la storia.
Archiviato dunque il fronte prettamente offensivo, è il centrocampo ad aver messo in evidenza i maggiori problemi. Senza nulla togliere alla prestazione di Aquilani, peraltro anch’esso proiettato a rete in almeno due occasioni, senza sminuire la prestazione di Seedorf, che queste partite difficilmente le sbaglia, anche Van Bommel ha timbrato il suo cartellino senza rubare nulla a nessuno, così come Nocerino dal momento della sua entrata. Ma rispetto agli avversari, la mediana rossonera è risultata meno dinamica, meno imperiosa, più macchinosa. Il reparto ha bisogno di rinforzi, anche perché, pur senza poter prevedere il futuro, una squalifica o un infortunio metterebbe in emergenza le scelte di Allegri. Per questo rimane sempre aperta la pista che porta ad Eriksen. Il giovanissimo mediano in forze all’Ajax, seppur giovanissimo, potrebbe regalare al Milan una mentalità europea già sviluppata. E lo stesso valga per la difesa. Nesta uscito per una distrazione al muscolo della coscia ne avrà per un mese e anche Thiago Silva ha dovuto affrontare qualche problema. La coppia centrale della difesa rossonera dunque potrebbe essere già da ora e per qualche settimana, messa a dura prova. Mexes e Yepes sono scelte di prima qualità da affiancare ai veterani, il rischio di dover affidare completamente a loro il reparto difensivo però provoca qualche dubbio. Anche Bonera, che potrebbe essere schierato contro il Chievo , in campionato non desta troppe perplessità. Ma di fronte a giocatori del calibro di Messi e compagni, soprattutto in funzione sorteggio Champions, è normale pensare a qualche rinforzo.
Ma ora il Milan è atteso dalla gara contro il Chievo. Domenica sera infatti la squadra di Di Carlo solcherà il terreno di S.Siro e di certo non lo farà per avere il ruolo di comparsa. La partita contro il Chievo è forse la più difficile da preparare dal punto di vista mentale. Sullo stesso terreno a distanza di soli quattro giorni sono scesi i marziani spagnoli e ora l’approccio al Chievo non dovrà peccare, in casa Milan, di presunzione. Pellissier e compagni sono una sorta di mina vagante nel campionato, da sempre i veronesi hanno messo bastoni tra le ruote alle grandi e ora la posizione di classifica, a pari punti niente di meno che con il Napoli, a sole sette lunghezze dalla vetta non può che galvanizzare l’ambiente. Di certo Ibra si troverà di fronte ad un Sorrentino proiettato verso la maglia azzurra, artefice di prodezze già registrate sul taccuino di Prandelli.
Una partita che metterà alla prova la resistenza degli uomini di Allegri, la loro vocazione vincente e soprattutto il loro modo di affrontare con la stessa cattiveria calcistica e con una fame mai paga qualsiasi avversario.


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