Prima Armero e poi Diego Lopez.Riapre il mercato rossonero. ” Eppur si muove?” …
Tanti auguri Pippo Inzaghi! E nel pacco regalo l’allenatore del Milan trova Diego Lopez. Certo non sarà stato in cima alla lista delle priorità prima della partenza verso gli States, ma dopo le prove deludenti di Gabriel e Agazzi, qualche dubbio sulla necessità di investire per la sicurezza, almeno, dei pali è balenato nella mente dei dirigenti rossoneri. Portiere di esperienza, chiuso dalle gerarchie di casa Real Madrid, ovviamente utile per tamponare le erronee valutazioni fatte per il post Abbiati. Una scelta che non può essere catalogata tra quelle in grado di garantire una programmazione a lungo termine, ma il ruolo del portiere è unico anche in questo senso. Diego Lopez dunque parte favorito per la casacca da titolare (altrimenti il suo arrivo sarebbe privo di senso)visto che ormai Abbiati sembra rassegnato al ruolo di chioccia, prima di appendere i guantoni. Sarà probabilmente Gabriel a lasciare Milanello per un prestito all’estero, mentre Agazzi al momento è stato superato da Storari anche nelle trattative per i pali del Sassuolo. La cessione di Robinho al Santos ha sbloccato quindi le velleità del Milan di riproporsi sul mercato. Oltre a Lopez martedì eseguirà le consuete visite mediche anche Armero e nella giornata di mercoledì ad Arcore ci sarà l’ennesimo incontro per valutare la reale possibilità di arrivare a Cerci. Il giocatore granata è l’obiettivo prioritario per Inzaghi, ma se tra Galliani e Cairo non dovesse partire la fumata bianca l’alternativa più plausibile per quel ruolo è il ritorno di Taarabt. Non si affievoliscono nemmeno i rumors che vogliono in Milan in cerca di un accordo per arrivare a Dzemaili, ma ancora non si può parlare di trattativa. Il mercato del Milan quindi è passato da un tragico immobilismo ad un timido lento incedere che difficilmente si tramuterà in una cavalcata trionfale. Sono ben lontani, seppur radicati nella memoria, i tempi in cui il Milan poteva essere protagonista del calcio mercato, esattamente lontani come quelli in cui solo nominare la parola “Milan” faceva venire il mal di pancia agli avversari. Il compito, arduo e forse utopico, di Inzaghi sarà quello di ricostruire una dignità per questa squadra, trasformare le boutade in concretezza, ridare personalità a giocatori che spesso abbiamo visto entrare in campo come fossero semplici comparse. Caro Pippo, con notevole ritardo ne approfitto per farti gli auguri di compleanno. Ma ti chiedo di fare, tu, un regalo a tutti noi: lavora per ridarci l’onore di essere tifosi rossoneri, perché è il nostro, di entusiasmo, ad essere latitante.